Russia, la situazione dei protestanti rimane stagnante
09 dicembre 2014
Victor Ignatenkov, pastore battista russo, il cui nonno fu ucciso perché era cristiano, è andato negli Stati Uniti. Egli osserva i ministeri della chiesa americana e condivide la sua testimonianza rara e personale, quella di una persona che conosce il paesaggio religioso complesso della Russia, ora che le persecuzioni, in passato ampiamente diffuse, sono terminate. Durante l’infanzia di quest’uomo di 59 anni sotto il regime sovietico, i cristiani non potevano riunirsi per i culti. Non c’era scuola domenicale né studio biblico durante la settimana, e nessun proselitismo.