Esteri

La persecuzione dei cristiani nel mondo

Il 1° dicembre leader religiosi, vittime della persecuzione religiosa, e membri delle istituzioni europee si sono riuniti presso il Parlamento europeo per la conferenza dal titolo «La persecuzione dei cristiani nel mondo: un appello ad agire». L’evento è stato organizzato dal vice-presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e si è incentrato sulla persecuzione dei cristiani in tutto il mondo.

Siriani negli Stati Uniti, siamo ad un punto morto

Continua il braccio di ferro fra il presidente statunitense Barack Obama e il Congresso Usa a maggioranza repubblicana sul tema dell'accoglienza dei rifugiati siriani. E mentre la situazione pare in stallo, sono le chiese e le organizzazioni religiose le prime ad organizzarsi e a inviare un segnale di solidarietà e fratellanza.

La prima volta di Salma e le altre

Si chiama Salma bint Hizab al-Oteibi la prima donna eletta in Arabia Saudita, ultimo Paese al mondo ad estendere il suo sistema elettorale al voto femminile. Viene da uno sperduto villaggio chiamato Madrakah, a circa 150 chilometri a nord della Mecca, il luogo più sacro dell’Islam ed ha vinto superando sette uomini e due donne. 

Cop21, molto rumore per poco

Un accordo storico ma debole. Una contraddizione in termini, come contraddittorio è l’esito delle due settimane di Cop21 a Parigi. Accordo storico per la sua ampiezza, in quanto ratificato da 195 nazioni, pressoché l’intero globo, mentre ad esempio il protocollo di Kyoto del 1997 era stato firmato da 35 paesi appena, con la totale assenza di quelli responsabili della maggior parte dell’inquinamento.

Per gli evangelici tedeschi l'uso delle armi non può essere la soluzione

La Germania , sollecitata dalla chiamata all'unità politica e militare da parte di una Francia colpita al cuore dagli attentati dello scorso 13 novembre, ha iniziato nei giorni scorsi una serie di sorvoli aerei ricognitivi sulle aree controllate dal cosiddetto stato Islamico, senza al momento aver previsione di metter in atto raid veri e propri. Tanto è bastato ovviamente per accendere il dibattito in una nazione di solito riluttante a campagne belliche, per lo meno negli ultimi anni.

Il Gambia si autoproclama nazione islamica

Eccentrico, convinto di avere poteri mistici e poter guarire malattie e infertilità, acerrimo nemico dei gay, il presidente del Gambia Yahya Jammeh non è nuovo a dichiarazioni sorprendenti. Ma questa volta non si tratta di curare l’aids con le erbe ma di una trasformazione radicale della struttura dello Stato: il Gambia infatti è diventato nazionale islamica. «Saremo uno Stato islamico che rispetta i diritti dei cittadini – ha detto il presidente lo scorso 10 dicembre alla televisione pubblica – il destino del Paese è nelle mani di Allah onnipotente».

Il regolamento di Dublino è una finzione

La scorsa settimana la Commissione europea ha adottato un procedimento di infrazione verso l’Italia e altri quattro paesi per il mancato rispetto delle leggi inerenti al sistema europeo di asilo. In particolare, a Roma viene contestato di non aver correttamente identificato i migranti arrivati o transitati sul suolo italiano tramite il fotosegnalamento, un termine molto generico ma che si traduce nella raccolta delle impronte digitali, un’azione che il nostro paese ha omesso di compiere, si stima, nei confronti di almeno 50.000 persone sbarcate e transitate in Italia.

Immigrazione, il paradosso italiano sotto la lente europea

La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e di altri quattro paesi in materia di asilo, nello specifico a proposito del regolamento Eurodac per la raccolta di impronte dei migranti, che il nostro paese non ha applicato correttamente. «Dopo due mesi non si è risposto in modo efficace alle preoccupazioni» spiega la Commissione in una nota. Nei primi sette mesi del 2015, infatti, l’Italia avrebbe omesso di registrare oltre 60.000 persone sbarcate sulle coste italiane.

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