Esteri

L’Iraq «rinasce» grazie al dialogo interreligioso

Più di quaranta leader religiosi iracheni si sono riuniti a Beirut, in Libano, sotto l’egida del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) per una tre giorni di dialogo interreligioso costruttivo.

Identificare e analizzare le opportunità e le sfide legate alla coesione e evidenziare quanto sia importante oggi il ruolo delle comunità religiose e multiculturali in Iraq dopo tanti anni di conflitto, era l’imperativo.

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L’alba di una nuova era

Il 21 novembre, dopo 37 anni al potere, il dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe, accusato di aver affamato il suo paese e ripetutamente violato i diritti umani, si è dimesso su pressione militare e dopo un’imponente mobilitazione della gente scesa in piazza. Per lo Zimbabwe inizia veramente una nuova fase? Abbiamo rivolto questa e altre domande al pastore Chamuronwa Chiromo, della chiesa Emmanuel di Harare, direttore del complesso scolastico M. L.

Bombe sul Natale del Pakistan

Domenica  17 dicembre erano almeno 400 le persone all’interno della Bethel Memorial Church, una chiesa metodista di Quetta, cittadina del Pakistan vicina al confine afghano. Riunite per il culto a pochi giorni dal Natale. Fra loro molti bambini, perché per tutto il mese erano previste attività specifiche per gli alunni delle scuole locali. Durante il culto l’assalto di 4 terroristi: fra bombe e spari l’ormai solito drammatico resoconto di sangue e disperazione.

Donne del Laos, unitevi

Le donne delle chiese cristiane della Repubblica democratica popolare del Laos s’impegnano a rafforzare le reti ecumeniche femminili nel paese e a collaborare con le organizzazioni civili locali per contrastare la violenza di genere.

L’annuncio di questo impegno è scaturito in occasione della sessione conclusiva di un seminario che è stato promosso dalla Conferenza cristiana dell’Asia (Cca) – ente ecumenico regionale –, insieme alla Chiesa evangelica del Laos.

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State comodi, siete in chiesa!

Chi può definire confortevoli e rilassanti i propri luoghi di culto? Pensando alle panche di legno della maggior parte delle chiese, «comodità» non è il primo termine che viene in mente... Ma se la sostanza passa anche attraverso la forma, forse il confort avvolgente di un divano potrebbe rendere più accattivante il momento del culto… Questo deve essere stato il pensiero delle comunità che, in diversi paesi europei, stanno sperimentando nuove modalità di vivere il momento del culto e il luogo-chiesa.

Un ulivo, simbolo di relazioni più strette

Per simboleggiare le strette relazioni esistenti tra le chiese luterane in Germania e la Federazione luterana mondiale (Flm) e i suoi partner a Gerusalemme, una delegazione del Comitato nazionale tedesco della Flm (Gnc/Flm) ha piantato un ulivo sul Monte degli Ulivi nel corso di una visita svoltasi a Gerusalemme e in Terra Santa dal 22 al 26 novembre.

Mar Egeo, vicolo cieco

Quella che i migranti vivono a Lesbo, una tra le principali isole dell’Egeo nordorientale, «non è una vita per esseri umani». Queste le parole di un profugo siriano intervistato dall’agenzia stampa Reuters nei giorni scorsi sull’isola di Lesbo. La sua non è una storia isolata, ma è quella che caratterizza la gran parte dei migranti che negli ultimi due anni hanno cercato di percorrere la cosiddetta “rotta balcanica”, formalmente chiusa dal marzo del 2016 in seguito agli accordi tra i governi dei Paesi dell’Unione europea e la Turchia.

La Svizzera discute sul riconoscimento delle comunità religiose

C’era una volta una Svizzera suddivisa fra protestanti e cattolici… e c’è oggi una Svizzera in cui i riformati sono scesi al 25% (erano il 48% nel 1970), i cattolico-romani al 37%  e coloro che si dichiarano non appartenenti ad alcuna religione sono quasi il 25% (erano poco più dell’1% nel 1970). E poi ci sono «gli altri»: musulmani (5,1%), altri cristiani (5,8%), altre religioni (3%).

È inevitabile che le leggi debbano adeguarsi ai cambiamenti avvenuti nella società, rispondendo alle sue mutate esigenze.

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