Esteri

Divisi dai confini. Uniti dal servizio al prossimo

Dall’inizio della crisi dei migranti, oltre cinquecentomila persone sono entrate nella Repubblica di Croazia. Pochi giorni fa, il campo profughi presente a Slavonski Brod (una città nella Croazia orientale, al confine con la Bosnia ed Erzegovina) è stato coperto dalla prima neve, che è stata utilizzata per realizzare un pupazzo di neve con le braccia spalancate, a simboleggiare l’ospitalità e l’accoglienza offerta ai rifugiati che giungono in Croazia.

Un «Common Prayer» luterano-cattolico per i 500 anni della Riforma

La Federazione luterana mondiale (Flm) e il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Pcpuc) hanno invitato le chiese luterane e le conferenze episcopali cattoliche di tutto il mondo ad usare il Common Prayer (il libro della preghiera comune) preparato congiuntamente in vista delle commemorazioni dei 500 anni della Riforma che si celebreranno nel 2017.

In Burkina Faso una chiesa battista costruita grazie alla comunità musulmana

E' il pastore Henri Yé, presidente dell'Unione delle chiese battiste del Burkina Faso, a raccontare la storia in un'intervista concessa al portale francese "Regard protestants". Nel villaggio di Mana, nei pressi del confine con il Niger, lui e il suo gruppo di fedeli erano in procinto di chiudere la locale missione di evangelizzazione per carenza di fondi e conseguente difficoltà di gestione.

La benedizione delle coppie gay mette in crisi i protestanti francesi

Lo scorso 17 maggio a Sète, la Chiesa protestante unita di Francia (EpudF), aveva autorizzato i suoi pastori a benedire le coppie omosessuali: era la prima volta per una chiesa cristiana in Francia. Una decisione che non aveva mancato di far discutere: poche ore dopo, un comunicato del Consiglio nazionale degli evangelici di Francia (Cnef), aveva dichiarato la sua disapprovazione. «La decisione della Chiesa protestante unita segnerà negativamente le relazioni con gli evangelici e complicherà anche i rapporti con le altre chiese», si leggeva nel comunicato.

Torino, 40 nuove pietre d’inciampo

I più attenti le avranno già incontrate per le vie delle città e dei paesi italiani ed esteri. A Roma sono 237, a Torino, con le 40 che verranno installate giovedì 14 gennaio, il loro numero salirà a 67. Sono le “Stolpersteine”, le “Pietre d’inciampo” . Un blocchetto di ottone dorato incastonato nelle pavimentazioni dei marciapiedi e delle strade. Incise su ognuna le generalità e la data di nascita e morte di una persona, vittima degli orrori e delle deportazioni nazifasciste.

Rosa confetto per l'occasione

E pensare che in un tempo non lontano, a cavallo fra XIX e XX secolo, veniva chiamata la "Gerusalemme dell'estremo oriente", tanto era stata marcata l'opera di evangelizzazione di presbiteriani e cattolici in particolare. Pyongyang, a partire dalla divisione in due della penisola nel 1948, è la capitale della Corea del Nord, ed oggi di quegli anni di templi e campanili rimane in pratica nulla.

Per i cristiani Dio sta a fianco alle vittime

«Un anno dopo l’assassino è sempre attivo»: così si potrebbe tradurre quel «L’assassin court toujours» che sulla copertina di Charlie Hebdo raffigura una «visione» di Dio con tanto di barba, mitraglietta a tracolla, tunica lordata di sangue e, curiosamente, anche una sorta di simbolo massonico (l’occhio all’interno del triangolo) sulla testa. È la copertina del numero che esce a un anno di distanza dalla strage del gennaio 2015.

Il silenzio degli uomini

Dina, la figlia che Lea aveva partorito a Giacobbe, uscì per vedere le ragazze del paese. Sichem, figlio di Camor, l'Ivveo, principe del paese, la vide , la rapì e si uni a lei violentandola.”Gen. 34,1-2.

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