Torino, 40 nuove pietre d’inciampo
11 gennaio 2016
Le installazioni ricordano le vittime degli orrori nazifascisti. 50.000 pietre posate in tutta Europa
I più attenti le avranno già incontrate per le vie delle città e dei paesi italiani ed esteri. A Roma sono 237, a Torino, con le 40 che verranno installate giovedì 14 gennaio, il loro numero salirà a 67. Sono le “Stolpersteine”, le “Pietre d’inciampo” . Un blocchetto di ottone dorato incastonato nelle pavimentazioni dei marciapiedi e delle strade. Incise su ognuna le generalità e la data di nascita e morte di una persona, vittima degli orrori e delle deportazioni nazifasciste. Vicino a quelle che erano le abitazioni di donne e uomini libere vengono quindi installati questi monumenti dal basso, a perenne memoria dei drammi vissuti dai protagonisti spesso involontari della dominazione fascista prima e nazista in seguito. Difficili non notarli mentre si passeggia, e di conseguenza diventa normale fermarsi, curiosare, leggere e riflettere.
E’ un artista tedesco, Gunter Demnig, ad aver avuto l’idea oramai 21 anni fa. Le prime sono state collocate a Colonia, e da allora è iniziato un incessante pellegrinaggio in tutta Europa con migliaia e migliaia di luoghi, paesi e comunità coinvolte. 610 sono i siti differenti presenti nella sola Germania, e in Italia sono decine i Comuni che hanno ospitato le installazioni. Lo scorso anno a Torino venne sistemata la “Stolpersteine” numero 50.000, in memoria di Eleonora Levi, prelevata alla clinica Sanatrix di corso Lanza, dove era ricoverata, e deportata ad Auschwitz.
Le nuove 40 pietre d’inciampo torinesi verranno posate al suolo a partire da giovedì 14 e fino a sabato 16 gennaio in sette circoscrizioni. Alle ore 11 del 14 gennaio in occasione dell’installazione della pietra dedicata a Luigi Nada in strada comunale di Bertolla 9/B, arrestato per motivi politici e deportato a Mauthausen nel marzo 1944 si terrà un momento pubblico alla presenza delle istituzioni.
Chiunque, familiare o amico, può rivolgersi all’artista o al proprio Comune per chiedere di poter ricordare una persona cara deportata durante il secondo conflitto mondiale.
Tutto questo proprio mentre la Germania si discute se esse siano un monumento opportuno, piuttosto che un richiamo addirittura offensivo, proprio per la collocazione a terra, calpestabile da chiunque. Città come Monaco o Amburgo non hanno condiviso l’iniziativa, spalleggiate anche dalle locali comunità ebraiche che accusano l’artista di aver speculato su questa idea. Le pietre sono di contro difese dalla presidenza della comunità ebraica tedesca.
E’ possibile localizzare le pietre presenti a Torino visitando questa pagina e il lavoro globale a questo sito.