Esteri

Giustizia e accoglienza sono la via

«Dal 2000, più di 30.000 persone sono morte “sulla via per raggiungere l’Europa”, affogate in mare o nei fiumi o soffocate su camion e navi», si legge sul sito della Conferenza delle chiese europee (Kek).

I protestanti svizzeri aumentano il loro impegno per i richiedenti asilo

«Prendersi cura dell’anima, ecco in che cosa consiste il compito dei cappellani nei Centri federali», spiega Esther Gaillard, vicepresidente del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (Fces). Lunedì 18 giugno, i delegati della Fces riuniti in assemblea a Sciaffusa hanno deciso, all’unanimità, di aumentare il contributo nell’ambito del diritto d’asilo, passando da 350.000 a 420.000 franchi.

«L'Europa non deve avere paura»

Torsten Moritz, tedesco, 48 anni, dal primo agosto prossimo sarà ufficialmente il nuovo segretario generale della Ccme, la Commissione delle chiese per i migranti in Europa. Eletto lo scorso marzo da comitato esecutivo, prende il posto ricoperto per quasi venti anni, dal 1999 a oggi, dalla connazionale Doris Peschke,

La chiesa di Matteo 25

«Essere una Chiesa Matteo 25»: è racchiuso in questo motto l’appello lanciato dall’Assemblea generale del 2016 (AG222) che la Chiesa presbiteriana degli Stati Uniti (PcUsa) ha fatto proprio, recuperando la propria voce profetica, il proprio impegno «vigilante» sui temi della giustizia economica, razziale e sociale. La 223° Assemblea generale (GA223), che si terrà a St.

J. D. Greear è il nuovo presidente della Southern Baptist Convention

J. D. Greear, quarantacinque anni, pastore della Summit Church a Raleigh-Durham, Carolina del Nord, megachurch cresciuta fino a contare oltre 10.000 membri, guiderà per i prossimi due anni la Convenzione battista del Sud che – nonostante il declino numerico registrato negli ultimi anni – rimane (con i suoi oltre 15 milioni di membri battezzati), la denominazione evangelica più numerosa negli Stati Uniti d’America.

Porti chiusi e pacchie altrui

L’Europa e il mondo erano già sull’orlo del baratro quando il 13 maggio 1939 il transatlantico St. Louis si apprestava a salpare dal porto di Amburgo. Mancano 3 mesi allo scoppio ufficiale della Seconda guerra mondiale, ma i segnali dell’imminente catastrofe sono già più che chiari. Da anni è in corso in Germania, e ora anche in Italia, una caccia all’ebreo porta a porta. Ecco perché sulla St. Louis di 937 passeggeri, 930 sono ebrei, per lo più tedeschi, in fuga dalle persecuzioni.

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