Esteri

Chiesa d'Inghilterra: una grande sfida verso il futuro

Una scommessa impegnativa: la Chiesa d’Inghilterra ha annunciato lo scorso 11 luglio un ambizioso programma, creare 100 nuove chiese sul territorio inglese, attraverso lo stanziamento di 27 milioni di sterline che saranno suddivise in dieci diocesi diverse. L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby lo ha definito (riporta Anglican News) «un esempio meraviglioso di come le chiese stanno cercando di essere fedeli a Dio e servire le loro comunità nell’amore e nella missione.

Le "novantaquattro tesi" di Halle

Il movimento ecumenico moderno ha realizzato un notevole avvicinamento tra le denominazioni cristiane attraverso dialoghi bilaterali e multilaterali. Ricordiamo il documento Battesimo, eucarestia, ministero del Consiglio ecumenico delle chiese del 1982. Meno noti o riconosciuti sono i segni della convergenza rispetto al tema del lavoro e della vita.

Congo, via libera all’estrazione di petrolio in aree protette

Ancora una volta la ricchezza della Repubblica Democratica del Congo è la sua condanna. Il governo del Paese, sul cui territorio si trovano enormi risorse naturali e minerarie, ha infatti deciso di ridisegnare i confini di due parchi nazionali tutelati anche dall’Unesco, quelli di Salonga e Virunga, riducendone le porzioni protette e autorizzando le trivellazioni per l’estrazione di petrolio.

«Vidi quel volto e mi parve familiare»

«Il giorno dopo, con la giacca a vento e il baschetto verde, stavo in piedi davanti a un muro. Papà mi scattava una foto e io feci un’espressione simile a quella di una tigre che ruggisce o a una foca che sbadiglia. Dietro di me, il vero soggetto della foto: due manifesti formato gigante. Nel primo si vedeva una donna con due grandi ali che diceva: “Diritti per tutti”. Il secondo mostrava una faccia nera che occupava tutto il manifesto. Stavamo camminando per quelle strade larghissime di Parigi fatte apposta per far passare i carri armati.

La lezione di Nelson Mandela

Il 18 luglio di cent’anni fa in un minuscolo villaggio del Sudafrica nasceva Nelson Mandela, una delle personalità chiave del Novecento e di un tempo forse sovraccarico di ideologie, ma attraversato dalla volontà di capire, di farsi un giudizio proprio sulle persone e sui fatti, anche quelli che accadevano più lontani da noi.

Zimbabwe. Tra luci e ombre verso le elezioni presidenziali

Il 58% degli zimbabwani è preoccupato relativamente allo svolgimento delle prossime elezioni presidenziali in agenda il 30 luglio. Lo dice un sondaggio commissionato dal Consiglio delle chiese cristiane del paese africano, secondo cui la maggioranza degli elettori non darebbe credito all’attuale presidente ad interim Emmerson Mnangagwa quando promette elezioni libere e giuste.

Ogni due secondi una persona è costretta a lasciare la propria casa

«Ogni due secondi una persona è costretta a lasciare la propria casa nel mondo per fuggire da conflitti, violenze persecuzioni», questo è il dato più significativo contenuto nel Rapporto annuale Global Trends dell’Agenzia delle Nazioni unite per i Rifugiati (Unhcr).

Germania, stretta sui migranti?

Tra il 2015 e il 2016 la Germania ha accolto circa un milione di migranti, la maggior parte provenienti da paesi in guerra come Siria, Afghanistan e Iraq. Negli ultimi due anni però il clima è cambiato, parallelamente all’ascesa del partito di estrema destra Afd; le domande di asilo nel primo semestre di quest’anno sono inferiori del 16,4% rispetto allo scorso anno e la tendenza non sembra destinata a cambiare, dopo la presentazione, lo scorso 10 luglio, del nuovo Piano sulle migrazioni.

Emergenza sanitaria a Mosul

È trascorso un anno dalla riconquista di Mosul, a lungo roccaforte dello Stato islamico (SI, ex Isis) in Iraq, e le conseguenze della guerra sono ingenti soprattutto per quanto concerne il settore sanitario: almeno il 70% delle strutture mediche della metropoli del nord risulta «fuori uso». È l’allarme lanciato da Medici senza frontiere (Msf) operativi nel Paese arabo, secondo cui «migliaia di persone rientrate da poco nelle loro case» vivono in condizioni di «totale insicurezza» per gli edifici pericolanti e gli ordigni inesplosi.

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