Esteri

Acqua contaminata dall’arsenico

Circa 43.000 persone muoiono ogni anno in Bangladesh per malattie legate all’arsenico presente nell’acqua potabile. A richiamare l’attenzione sul caso – che nel 2014 l’Organizzazione mondiale della sanità definì il più grande caso di avvelenamento nella storia della popolazione umana – è ancora una volta l’Organizzazione non governativa di stanza a New York, Human Rights Watch, che pubblica oggi il rapporto dal titolo «Nepotismo e abbandono: La mancata risposta all’arsenico nell’acqua potabile dei poveri contadini del Bangladesh».

Sultano o califfo?

Tutti in piedi sotto la maestosa cupola ottomana, sventolando bandiere turche di fronte alla nuova moschea. La folla mista di fedeli e curiosi mostra di apprezzare: abituati a muoversi un basso profilo, la comunità musulmana degli Stati Uniti ha ricevuto sabato 2 aprile gli onori presidenziali.

Salutando con calore la bellezza del luogo il presidente Recep Tayyip Erdogan ha in effetti inaugurato la moschea del centro islamico Diyanet, appena terminata e presentata come la più grande d'America.

Francesco alla conquista di Ginevra

Si chiama Pascal Desthieux, è nato a Ginevra 45 anni fa e ha sempre avuto un sogno nel cassetto: diventare prete. Ordinato a Losanna nel 1997, oggi è stato nominato vicario episcopale, con uno scopo preciso: creare, o meglio ricreare una sede vescovile proprio a Ginevra. Compito che si presenta tutt'altro che semplice, se è vero che la diocesi di Ginevra ha cessato di esistere addirittura nel 1533, con la fuga del vescovo Pierre La Baume di fronte ad una popolazione infervorata dall'azione di Giovanni Calvino.

Aziende svizzere ignorano i diritti umani

Solo l’11% delle più grandi aziende svizzere ha adeguato la politica aziendale alle Linee guida dell’Onu su Economia e diritti umani. È ciò che emerge da uno studio condotto da Pane per tutti insieme a Sacrificio Quaresimale. Le due Organizzazioni di cooperazione internazionale auspicano direttive più vincolanti per le aziende svizzere.

Più di 100 bambini scomparsi dal campo profughi di Calais

129 bambini sono scomparsi del campo profughi di Calais. La notizia è stata data ieri da Help Refugees UK, organizzazione umanitaria che ha recentemente realizzato un censimento nel campo posto al confine francese, soprannominato la «Giungla», dove era stata registrata la presenza di circa 500 minori privi di famiglia o di un adulto responsabile. L’età media dei minori nel campo è di 14 anni, con il più giovane di un solo mese di vita, e il più giovane non accompagnato dell’età di solo otto anni.

In Europa il terrorismo è in calo

«Tranquilli, non siamo in Pakistan, in Europa il terrorismo è in calo». In nessun bar, treno, coda alla cassa d’Italia sentirete pronunciare una frase del genere. Eppure, nella sua approssimazione, quest’asserzione descriverebbe la realtà meglio dell’allarmismo che, «di questo tempi», ci sentiamo quasi in dovere di moltiplicare. Purtroppo la realtà dei fatti fatica a scaldare i cuori: nella narcisistica priorità accordata alle nostre emozioni, talvolta sembriamo quasi non desiderare la verità.

L’Europa tra corridoi umanitari e «respingimenti»

Da oggi, 4 aprile, i profughi che al momento si trovano in Grecia, saranno riportati in Turchia come prevede il controverso accordo siglato lo scorso 18 marzo tra la Turchia e il Consiglio europeo con lo scopo di «gestire» i flussi migratori. Stamane sono infatti partiti da Lesbo e Chios i primi traghetti.

Per ogni siriano riportato in Turchia un altro siriano sarà reinsediato dalla Turchia verso l'Ue con una soglia ferma a 72mila. Per questo accordo l’Ue darà in tutto 6 miliardi di Euro ad Ankara.

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