Esteri

Herero, il genocidio dimenticato

«Il primo genocidio del Novecento», dichiara papa Francesco a proposito dello sterminio degli armeni da parte del governo ottomano con la fattiva collaborazione di alcune comunità kurde. Mi tocca smentirlo. Se proprio si deve stabilire una primogenitura allora la triste medaglia spetta agli Herero, popolazione dell’Africa del sud, Namibia, sterminata dai colonizzatori tedeschi nel 1904, dieci anni prima degli armeni. O i genocidi perpetrati in ambito coloniale non danno punti, non entrano in classifica?

Colombia, prove tecniche di pace

Giovedì 23 giugno, mentre l’Europa e buona parte del resto del mondo erano impegnate a commentare i presunti sfaceli legati all’uscita, se mai vi era entrata, della Gran Bretagna dall’Unione Europea, a molte migliaia di chilometri di distanza si stringevano la mano il dirigente delle Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc) Timoleon Jimenez e l’attuale presidente dello Stato sudamericano Juan Manuel Santos.

Concilio ortodosso: concluso in assenza della Chiesa russa

Inviando una “enciclica” ai propri fedeli si è concluso ieri a Chania (città di Creta occidentale) il Concilio che, pur definito “pan-ortodosso” da Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, ha visto solo la partecipazione di dieci delle quattordici Chiese autocefale, perché i patriarcati di Russia, Antiochia (Damasco), Bulgaria e Georgia hanno deciso di essere assenti da un evento che, nel suo genere, era pensato come il primo dopo mille anni.

«L’Europa non è il paradiso»

«L’Europa non è un posto dove andare a cercare fortuna. Va bene se hai un titolo di studio o hai una proposta di lavoro, altrimenti è meglio che rimani in Africa». È il pensiero che Josiah Timothy Tinat, 31 anni, nigeriano che dal 2007 gioca nel Cus Cagliari Hockey, esprime in maniera schietta e lucida nel suo libro «Perché migriamo?» (ESB Print, aprile 2016). In 113 pagine Tinat racconta le storie di sei africani che, arrivati in Europa pensando di trovare «il paradiso», hanno vissuto il fallimento dei propri sogni.

A Trondheim si è riunito il Comitato centrale del Cec

Il Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) si è riunito ieri mattina, 22 giugno, nella città di Trondheim in Norvegia. Il Comitato centrale è l’organo di governo che si riunisce una volta ogni due anni ed è composto da 150 rappresentanti eletti dalle 345 chiese membro. I lavori proseguiranno fino al 28 giugno.

L’attuale Comitato è stato eletto in occasione della decima Assemblea del Cec avvenuta nel 2013, a Busan, Repubblica di Corea.

«Giudici anti aborto se sarò eletto presidente»

I toni sono stati entusiastici, tipici da rush finale delle costose e folkloristiche campagne elettorali statunitensi: «Quello di oggi è stato un momento fondamentale, il punto di svolta che vi porterà diritto alla presidenza» ha esclamato entusiasta dal palco l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, al momento di chiudere l’incontro che ha visto circa un migliaio di leader cristiani evangelical e conservatori assistere e acclamare il candidato alla Casa Bianca per il partito repubblicano, Donald Trump.

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