Esteri

«Porrajmos», tra memoria e attualità

Con il termine «Porrajmos», dice il professor Santino Spinelli (linguista, musicista e musicologo, e già docente di Lingua e Cultura Romanì presso l’Università degli Studi di Trieste), ci si riferisce alle persecuzioni inflitte alle popolazioni romanì durante la Seconda guerra mondiale.

Arrestato celebre pastore protestante in Cina

Sabato 7 gennaio con l’accusa di sottrazione di fondi è stato arrestato in Cina Joseph Gu, pastore della Chongyi church, la più grande chiesa protestante ufficialmente riconosciuta dal governo di Pechino, creata nel 1866 grazie all’opera missionaria del metodista britannico Hudson Taylor.

Negli Stati Uniti si moltiplicano le “chiese santuario”

Ancor prima che il neo presidente Donald Trump venisse insediato alla Casa Bianca, la resistenza era pronta a non farsi cogliere di sorpresa. E non stiamo parlando dei milioni di persone che si sono riversate in strada il 21 gennaio nella gigantesca manifestazione internazionale organizzata dalle donne, ma di un’organizzazione ecumenica che si propone di proteggere i migranti minacciati di espulsione e che si allarga a macchia d’olio negli Stati Uniti.

Consacrata Joanna Penberthy, la prima donna vescova della Chiesa in Galles

Joanna Penberthy, prima donna nominata vescova nella Chiesa in Galles, che fa parte della Comunione anglicana, è stata ufficialmente consacrata lo scorso weekend. L’annuncio della sua nomina risale ad alcuni mesi fa, quando il collegio elettorale rappresentativo delle sei diocesi in cui è diviso il paese la designò ufficialmente, a tre anni di distanza dalla mozione che aveva aperto le porte al vescovato femminile.

Yemen, senza voce e senza via di fuga

La guerra civile in Yemen è uno tra i conflitti meno rappresentati e più silenziosi del nostro tempo. Tuttavia, nonostante l’assenza dalle cronache, gli scontri non accennano a diminuire in numero e intensità. Il fine settimana appena trascorso è stato caratterizzato da nuovi attacchi contro strutture civili nei pressi di Sana’a, la capitale del Paese. In particolare, un bombardamento compiuto dalla coalizione araba a guida saudita ha colpito una scuola appena fuori dalla città.

«Noi siamo il popolo»

In una splendida giornata di sole, sabato mattina, 21 gennaio, nel “salotto di Roma” come viene chiamata piazza della Rotonda al Pantheon, si parlava inglese.

Un migliaio di americani, ma non solo, donne e uomini, famiglie, bambini e bambine sono scesi in piazza per dire a Trump che loro ci sono, che «lo terranno d’occhio», che loro sono “We the People” con cui comincia la Costituzione americana. Lo ricordavano con molti cartelli colorati, molti selfie ed entusiasmo.

Dopo dieci anni i palestinesi potrebbero tornare a votare?

Nel 2017 in Palestina ricorre un triste anniversario, quello di un intero decennio senza la possibilità di andare a votare per il rinnovo degli organi politici e rappresentativi. È dal 2007, infatti, che tra i due principali partiti palestinesi, il pragmatico Fatah e il radicale Hamas, bloccano ogni tentativo di accesso al voto andando avanti a colpi di ricorsi in un conflitto a bassa intensità che danneggia la popolazione e conserva le élite.

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