Esteri

In Norvegia approvata la liturgia per le coppie dello stesso sesso

La chiesa di Norvegia, luterana, ha approvato lunedì 30 gennaio la liturgia che consentirà la benedizione delle coppie dello stesso sesso. Era l’ultima tappa necessaria dopo che nell’aprile dello scorso anno il sinodo aveva a larga maggioranza autorizzato il matrimonio omosessuale. Mancava però una formula rituale ad hoc ed è toccato al sinodo 2017 approvarla, con 83 voti favorevoli e 29 contrari. Ai pastori sarà comunque concessa la facoltà di accettare o meno di benedire le coppie.

Francia: via libera ai corridoi umanitari

La Francia accelera sui corridoi umanitari. Il 28 gennaio, in occasione dell’apertura dell’annuale Assemblea della Federazione protestante di Francia, il suo presidente, il pastore François Clavairoly, ha confermato quanto già anticipato recentemente dal primo ministro Bernard Cazeneuve: i corridoi umanitari verso la Francia si faranno, il protocollo d’intesa con il governo francese è in dirittura d’arrivo e sarà firmato tra le parti a breve.

Cec. Olav Fykse Tveit sull’attacco in Canada

Dopo la strage alla Grande Moschea nel quartiere Quebec City di Ste-Foy dello scorso 29 gennaio, che ha causato la morte di cinque persone, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Olav Fykse Tveit, ha inviato la propria vicinanza e solidarietà con quella dell’organismo ecumenico alle famiglie oggi in lutto e a quelle di tutti i feriti: «È necessario sfidare la violenza estremista, qualunque sia la sua provenienza e origine», ha ricordato Tveit in Svizzera nella sede del Cec a Ginevra.

I non praticanti e il battesimo

«Direi che i battesimi richiesti da famiglie di non praticanti rappresentano circa il 99% del totale». Ha il tono della battuta mentre parla, ma dice la verità il pastore della Chiesa riformata Benjamin Corbaz della parrocchia di Savigny-Forel nel cantone di Vaud, in Svizzera. Sono assai numerose infatti le persone che non partecipano più ai culti e alla vita di comunità, ma che continuano a richiedere il battesimo per i loro figli, anche quando in seguito non li si farà partecipare ad un’educazione specificatamente cristiana.

Non c'è più un altrove dove pensare di vivere meglio

Le iniziative del neo-presidente degli Usa Donald Trump nei confronti soprattutto dei migranti e dei musulmani, e le conseguenti manifestazioni di protesta, stanno portando molti a chiedersi a quale cultura faccia riferimento questo modo di governare, a quali eredità storiche faccia riferimento. Ne parliamo con Debora Spini, che insegna Teoria politica alla Syracuse University in Florence e alla New York University in Florence.

Trump? Il prodotto dell’America silenziosa

Smantellamento del sistema sanitario pubblico. Ampiamento del muro divisorio fra Stati Uniti e Messico. Cancellazione dei finanziamenti federali alle organizzazioni che praticano o fanno informazione sulle interruzioni di gravidanza fuori dal territorio americano. Stop per almeno 120 giorni all’accoglienza di nuovi rifugiati e divieto di ingresso sospeso per tre mesi per a chiunque provenga da 7 nazioni a maggioranza islamica: Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.

Le donne, il nuovo che avanza

21 gennaio 2017: due milioni e mezzo di persone in tutto il mondo, cortei in 161 città, mezzo milione nella sola Washington; la più grande manifestazione mai vista negli Stati Uniti, ancora più partecipata di quelle contro la guerra del Vietnam degli anni della contestazione. Una marea colorata che dice no a discriminazioni di genere, etnia, preferenze sessuali, censo, e che ribadisce al neo presidente Trump che il popolo c’è e lo tiene d’occhio.

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