Esteri

Tveit incontra il presidente palestinese

Il 26 febbraio, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha ricevuto formalmente il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), past. Olav Fykse Tveit. Al centro del colloquio il tema della pace giusta in Palestina e Israele.

Il presidente palestinese ha sottolineato al segretario generale del Cec l’importanza delle attività che l’organismo ecumenico internazionale svolge in Terra Santa a sostegno dei cristiani e delle chiese locali.

Una Pasqua ecumenica come non mai in Svizzera

Una prima volta ecumenica sulle rive del fiume Aare; il presidente della Federazione delle chiese protestanti di Svizzera Gottfried Locher predicherà nella cattedrale cattolica di Berna. L’invito è giunto direttamente dall’abate Christian Schaller, curato della parrocchia della Trinità, la più antica presente nella regione a maggioranza protestante.

E non sarà un episodio isolato, perché si ripeterà in tutte le principali messe del periodo della Passione per culminare nella mattina della Pasqua.

I populisti non sono tutti uguali

«Let’s make Holland great again». In un’altra epoca lo slogan dei populisti olandesi avrebbe fatto sorridere, oggi Geert Wilders affida a quelle sei parole la credibilità della sua promessa. Dopotutto, i successi dei presidenti americani hanno sempre ispirato i politici europei. Emulazioni simili hanno colorato tutta l’era Obama, a cominciare dal nostro paese, dove la vittoria del primo presidente nero degli Stati Uniti venne salutata dallo sventolio di piazza di un neonato «Partito Democratico».

In Marocco un istituto per il dialogo interreligioso

È mezzogiorno. Gli studenti escono dalla classe. Jacob, un guineiano di quasi trent’anni parla con un compagno di classe francese più o meno della stessa età. Il primo è di fede protestante e già officia come pastore a Mohammedia, città portuale del Marocco. Il secondo è cattolico ed è in procinto di entrare nell’ordine francescano. Siamo a Rabat, all’istituto Al Mowafaqa, centro di formazione universitaria ecumenica che accoglie protestanti e cattolici. Una rarità da queste parti, e non solo.

Sud Sudan, un Paese senza orizzonte

Lunedì 20 febbraio il governo del Sud Sudan e le Nazioni Unite hanno comunicato che in due contee del paese, nello stato petrolifero di Unity, è stata proclamata ufficialmente una carestia, e si ritiene che siano circa 100.000 le persone che rischiano di morire di fame. Nel Paese, che è il più giovane del mondo, avendo ottenuto l’indipendenza nel luglio del 2011, sono quasi 5 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti umanitari urgenti.

Nuova Caledonia: il Liceo «Do Neva» riapre i battenti

Dopo più di quattro mesi dalle piogge torrenziali che si sono abbattute sulla Nuova Caledonia, danneggiandolo fortemente (ne avevamo parlato qui), il liceo agricolo protestante «Do Neva» ha riaperto i battenti con il rientro a scuola del 20 febbraio.

Donne della Riforma: scrittrici di inni e leader

La Chiesa Evangelica Luterana d’Islanda (Elci) ha dato il via alla commemorazione del 500° anniversario della Riforma, concentrandosi sul contributo dato da due donne. La prima è Elisabeth Cruciger, una suora che lasciò il suo convento, divenne amica della famiglia di Martin Lutero e sposò un teologo luterano. L’altra è Halldóra Guðbrandsdóttir, figlia di un vescovo e che gestì la diocesi quando il padre invecchiò.

Le chiese d’Olanda unite contro i populismi

In vista delle elezioni di metà marzo, si è svolto lo scorso nei giorni scorsi all’Aja l’incontro sui “valori nella politica” organizzato dal Consiglio delle chiese olandesi, l’istituzione che raggruppa tredici chiese del paese in rappresentanza di 6.5 milioni di fedeli. Alla presenza del presidente del sinodo delle chiese protestanti, pastore Karin van den Broeke, e del vescovo di Rotterdam Hans van den Hende, presidente della Conferenza episcopale, sono convenuti a dibattito i candidati di quasi tutte le forze politiche.

La chiesa anglicana del Sud Africa dice no al nucleare

L’arcivescovo anglicano di Città del Capo, Thabo Makgoba, ha lanciato un accorato appello al governo sudafricano perché questo rinunci alle future tappe di sviluppo nucleare, e si concentri piuttosto sul finanziare l’istruzione, la formazione dei più giovani, e lo sviluppo delle energie pulite.

Numerosi attivisti anti nucleare sono scesi in piazza il 22 febbraio per chiedere lo stop ai piani sull’energia nucleare, considerati un inutile e dannoso spreco.

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