Esteri

Il poeta metodista che veniva dalla schiavitù

Forse molti ne avranno sentito parlare per la prima volta quando, a seguito dalla prima elezione di Barack Obama (2008), scrisse un’ode per il presidente (la pubblicò in traduzione la rivista Poesia dell’editore Crocetti). Non era un gesto di deferenza, tuttavia, bensì un gesto di riconoscenza: tre giorni dopo l’elezione, infatti, Obama era stato fotografato con una copia dei Collected Poems di Derek Walcott.

«Sono l'estremismo e l'integralismo a fare appello alla religione, e non l'inverso»

Il popolo olandese si è dunque espresso, e lo ha fatto con una grande partecipazione. L’82% dei 13 milioni di aventi diritto si è infatti recato alle urne. Ridimensionato ma non certo sconfitto il tanto temuto Partito per la Libertà di Geert Wilders, che ha impostato tutta la campagna elettorale sul presunto pericolo islamista. Una tendenza populista che trova terreno fertile nel vecchio e nel nuovo continente. Ne abbiamo parlato con il pastore Steven Fuite, presidente della Chiesa protestante unita del Belgio, ma nato e vissuto per 20 anni in Olanda, a Zwolle.

“Sete di giustizia”, in corso le 7 settimane per la tutela dell’acqua

Anche quest’anno (dal 2008) la rete ecumenica per l’acqua (Ecumenical water network) del Consiglio ecumenico delle chiese ha preparato materiali per 7 settimane (dal 1 marzo al 16 aprile) di attenzione nelle chiese a questa risorsa vitale per il pianeta intorno alla giornata mondiale per l’acqua istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all'interno delle direttive dell'agenda 21, risultato della conferenza di Rio.

Riflettendo ad alta voce tra Europa e Stati Uniti

Alcune settimane fa ho partecipato alla «Giornata del fondatore», durante la quale è stato ricordato il 222° anniversario della concessione dello statuto dell’Union College di Schenectady. La cerimonia si è tenuta nella Cappella, non più utilizzata per i culti domenicali da diversi decenni. Vedendo entrare i professori con la toga, in corteo, preceduti da un suonatore di cornamusa, ho provato una sensazione di «già visto». Una sensazione che è andata crescendo assistendo allo svolgimento della celebrazione.

Il sermone migliore? Ovviamente è Il mio

Sarà un giovane pastore, trentenne, a tenere il sermone di chiusura al culto previsto per la XII Assemblea della Federazione Luterana Mondiale (Flm), prevista in Namibia, che si concluderà il prossimo 16 maggio.

Il nome del pastore prescelto, però, è sconosciuto. Dovrà «giocarsela» vincendo una serrata gara passando attraverso un concorso online dove dovrà pubblicare un breve video di sé stesso mentre «declama» il sermone da lui stesso elaborato, per poi essere «radiografato» dal severo giudizio di una giuria internazionale.

Israele: chi boicotta non entra. La preoccupazione del Consiglio ecumenico delle chiese

Le nuove norme sui visti d’ingresso approvate dalla Knesset lunedì scorso «non mi permetteranno più di visitare le chiese membro in Israele e Palestina, né di recarmi sui luoghi santi». Va diritto al punto il pastore luterano Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) – organismo che raccoglie più di 348 chiese protestanti, ortodosse e anglicane in tutto il mondo – dicendosi fortemente preoccupato per la recente norma che regolamenta i visti per gli stranieri che si vogliono recare in Israele.

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