Esteri

In Francia l’appello dei cappellani per una diminuzione del numero di carcerati

Un tasso di popolazione carceraria e di sovraffollamento mai raggiunti in Francia, le dimissioni del nuovo direttore dell’Amministrazione penitenziaria, il rifiuto della direttrice della casa di detenzione di Villepinte di accogliere un ulteriore detenuto a fronte di un numero già presente maggiore del 200% rispetto alle possibilità della struttura. Tutti segnali di un fallimento generale delle politiche carcerarie francesi degli ultimi 15 anni.

Se un prete caldeo diventa sacerdote anglicano

Padre Ayoob Shawkat Adwar, sacerdote della chiesa cattolica caldea, è stato consacrato sacerdote anglicano.

L’atto è avvenuto in occasione di una cerimonia a Surrey in Canada il mese scorso: «L’evento rappresenta un piccolo ma significativo pezzo di storia», ha affermato l’arcidiacono Stephen Rowe, il rettore della parrocchia anglicana della Chiesa dell’Epifania di Surrey.

Una delegazione del Consiglio ecumenico incontra al Cairo il Gran imam di Al-Azhar

Lo scorso 26 aprile si sono incontrati al Cairo il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), e il Gran imam della moschea e dell’università Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. I due esponenti religiosi hanno guidato le rispettive delegazioni in quello che è il secondo incontro ufficiale tra il Cec e il Consiglio musulmano degli Anziani, tenutosi nella capitale egiziana alla vigilia della conferenza internazionale sulla pace organizzata da Al-Azhar.

La Chiesa evangelica in Germania chiede perdono per le stragi in Namibia

Con una confessione di colpa e una richiesta di perdono la Chiesa evangelica in Germania (Ekd, la principale denominazione luterana del paese) si è rivolta ai discendenti delle vittime di ciò che la maggior parte degli storici riferisce come il primo genocidio del XX secolo, quello a danno delle popolazioni indigene della Namibia da parte delle forze occupanti tedesche, che ha preso avvio a partire dal 1904. Dieci anni innanzi, se triste classifica bisogna fare, del genocidio armeno citato erroneamente due anni fa dal pontefice come il primo del ‘900, datato 1914.

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