Esteri

Le due Coree in conflitto da settant’anni

«Come membri del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) e dei consigli nazionali delle chiese riunitisi online ieri, 22 giugno, ci impegniamo a camminare accanto alle sorelle e ai fratelli della penisola coreana, stando loro vicini nella ricerca di pace e giustizia».

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Razzismo, un peccato anche nostro

L’Alleanza delle Chiese presbiteriane e riformate dell’America Latina e dei Caraibi (Aipral) si è espressa nei giorni scorsi con una denuncia contro il razzismo e la supremazia bianca negli Stati Uniti, in una lettera aperta in cui dichiara che «il razzismo […] è una parte essenziale dell’ingiustizia economica e della visione gerarchica che nega che tutti gli esseri umani sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio».

Burundi. Corso di formazione sulla pace

La Chiesa anglicana del Burundi, in collaborazione con l’Unicef, organizzazione per l’infanzia delle Nazioni Unite, ha condotto un corso intensivo di formazione sulla costruzione della pace e sulla coesione sociale rivolto a migliaia di giovani residenti a Kibago, Mabanda, Nyanza Lac e Rumonge.

La rete mondiale per i rifugiati

Il 20 giugno si è tenuta la Giornata mondiale del rifugiato con il tema «Ogni azione conta».

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati in un rapporto sulle tendenze globali pubblicato questa settimana, e presentato su questo sito venerdì scorso, indica che l’1% di tutta l’umanità «è sfollata». 

Sono 79,5 milioni di persone in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni in tutto il mondo.

Il sogno continua

Ieri è arrivata la notizia, attesa quanto insperata, che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la decisione del presidente Donald Trump di porre fine al programma di protezione per minori giunti clandestinamente negli Usa, il cosiddetto Daca, Deferred Action for Childhood ArrivalsUn’azione considerata «arbitraria e capricciosa»  e quindi inaccettabile per cinque giudici su nove, che hanno basato la loro decisione soprattutto sul fatto che il Governo, e nello specifico il Dipartimento della Sicurezza Interna, non ha saputo giustificare in modo

Unhcr: 79,5 milioni di persone in fuga nel mondo

L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha rivolto ieri, in concomitanza con la presentazione del rapporto annuale, un appello ai Paesi di tutto il mondo «affinché si impegnino ulteriormente per dare protezione a milioni di rifugiati e altre persone in fuga da conflitti, persecuzioni o violenze che compromettono gravemente l’ordine pubblico». 

Richiedenti asilo e rifugiati impegnati nel soccorso alimentare

Tra i volontari che assistono l’Esercito della salvezza nel rispondere alla povertà alimentare durante la crisi del coronavirus, vi sono richiedenti asilo e rifugiati che oltre a confezionare pacchi alimentari, cucinano i pasti caldi per le persone bisognose.

Molti dei richiedenti asilo non sono ancora in grado di lavorare e guadagnarsi da vivere da soli, ma ciò non ha impedito loro di dedicare tempo ed energie per sostenere le comunità sparse sull’intero territorio del Regno Unito.

Afghanistan. Se ne vanno i soldati, rimangono le ferite

Alla fine di maggio il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato l'ipotesi di accelerare l'uscita dall'Afghanistan delle truppe statunitensi, in modo da completare il ritiro entro le elezioni di novembre.

Secondo il patto siglato alla fine di febbraio dagli Stati Uniti e dai rappresentanti dei talebani, Washington ha l’impegno di ridurre la propria presenza militare nel Paese da 13.000 a 8.600 effettivi entro la metà di luglio, per poi completare il ritiro entro la metà del 2021.

Sud Sudan nella morsa di fame, guerre e pandemia

«I leader delle chiese del Sud Sudan hanno lanciato un forte allarme: nei nostri paesi è ormai in corso una dolorosa pandemia della fame. Allarme accompagnato da quello lanciato degli esperti mondiali che da tempo affermano che il problema alimentare si è aggravato anche a causa del coronavirus». 

A divulgare la notizia (riportando alcune dichiarazioni di membri di chiesa africane) è il giornalista Fredrick Nzwili sul sito del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

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