Esteri

16 giugno 1963, lo spazio è donna

Il 16 giugno 1963 la russa Valentina Tereshkova a bordo della navicella Vostok 6 fu la prima donna a «circumnavigare» la Terra compiendo 49 orbite complete con quasi tre giorni di missione. 

Tereshkova non farà mai più un secondo viaggio in orbita perché «non fu un’esperienza felice», ricordò lei stessa solo nel 2007, e diventerà (lo è tutt’oggi) un importante membro del partito comunista e del governo sovietico prima e poi russo. 

Solo il silenzio può «fare da eco al nostro dolore»

Mentre i brasiliani affrontano quotidianamente momenti difficilissimi per il crescente impatto sanitario e sociale causato dal Covid-19, lo scorso 11 giugno diverse organizzazioni ecclesiastiche hanno lanciato una Campagna di sensibilizzazione per esprimere solidarietà a tutti coloro che hanno perso familiari e amici a causa alla pandemia o che, per le conseguenze di questa, devono affrontare una realtà segnata dalla disuguaglianza, dalla fame, dalla violenza e dal razzismo.

Insegna la Bibbia a 45.000 follower su TikTok

In modo dinamico ma rilassato, la ventunenne brasiliana Brenda Matos condivide messaggi biblici con decine di migliaia di utenti di Internet, tramite i video pubblicati quotidianamente sul social media TikTok.

Mentre la pandemia continua a diffondersi nel Paese sudamericano, le iniziative online si moltiplicano. L’App TikTok, che presenta brevi video, è diventata sempre più popolare durante la quarantena.

La Germania accoglie altri minori dagli hotspot greci

La Germania ha iniaziato ad accogliere altri 249 bambini rifugiati provenienti dai campi profughi della Grecia, ha reso noto il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer, rilevando che la maggior parte dei minori sono malati o fratelli di migranti che si trovano già in Germania.

«Dato che i tassi di coronavirus sono attualmente bassi, abbiamo deciso come Ministero degli Interni di accogliere più bambini dalla Grecia», ha detto Seehofer, osservando che la Germania aveva già ricevuto 47 bambini rifugiati ad aprile.

Nelson Mandela. Quel 12 giugno 1964…

«Ho un sogno, quello di una società democratica e libera in cui tutte le persone possono vivere insieme, in armonia e con pari opportunità. Un sogno che spero di poter raggiungere nella mia vita. Se necessario, per questo sogno sono pronto a morire», sono alcune delle frasi dette da Nelson Mandela alla Corte che quel giorno lo condannerà al carcere a vita. 

Era il 12 giugno del 1964 quando, già in carcere da due anni, Mandela riceve la sua condanna: il carcere a vita. 

È ora di archiviare lo storico martelletto dello schiavista

L’incontro annuale della Southern Baptist Convention di solito si apre con un rituale: un dirigente della SBC consegna al presidente eletto l’anno precedente un martelletto, i cui colpi aprono ufficialmente l’assise.

Pochi sanno però che quel martelletto, usato per la prima volta dai funzionari della SBC nel 1872, porta il nome di John A. Broadus, schiavista, sostenitore della superiorità bianca e membro fondatore del Southern Baptist Theological Seminary, seminario di punta della SBC.

Regeni e Zaki. Un altro pugno nello stomaco

«Le dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro degli Esteri fanno trasparire l’incoerenza di una politica che da un lato chiede verità e giustizia per Giulio Regeni e la liberazione di Patrick Zaki e dall’altra, invece, dimostra di voler mantenere buoni rapporti con l’Egitto; anzi di volerli rafforzare», afferma a Riforma.it Riccardo Noury, il portavoce di Amnesty International Italia. 

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