Esteri

I vicoli ciechi della guerra

Ormai da diversi giorni quello che si temeva, ma che nessuno sembrava credere, è successo: le truppe russe ammassate da mesi presso i confini dell’Ucraina sono entrate nel paese, lanciando un’offensiva militare che ha scioccato il mondo e soprattutto l’Europa, che non vedeva un conflitto di questo tipo da svariati decenni (se non si considera il conflitto balcanico negli anni ‘90, senz’altro sanguinario ma diverso per molti aspetti, la lancetta torna alla Seconda guerra mondiale).

Brande al posto del pulpito e delle panche

L’Unione battista dell’Ucraina ha trasferito in sicurezza i propri uffici da Kiev a Leopoli. Un team di coordinatori responsabili delle diverse aree del paese risponde attivamente alla crisi, valutando di volta in volta i bisogni specifici delle persone che stanno lasciando in paese.

Ucraina. La rete web chiude alla Russia

«Difendere i deboli, punire gli oppressori e intervenire dove è possibile contro le ingiustizie, il collettivo di hacker attivisti Anonymous si riprende la scena mettendosi contro la Russia di Putin.

Chiudete Guantanamo

Sono passati vent’anni, da quando i primi prigionieri arrivarono a Guantanamo. Era l’11 gennaio 2002, esattamente 4 mesi dopo l’attacco alle Torri gemelle, ed era cominciata la “guerra al terrore”: in quest’ottica era stato aperto un centro di detenzione per i sospetti terroristi nella basa navale Usa di Guantanamo, nell’omonima baia all’estremità sud-est di Cuba.

Ucraina. Le chiese battiste trasformate in centri di rifugio per chi fugge

La mattina del 24 febbraio, per molti ucraini tutto è cambiato quando la realtà della guerra ha raggiunto la loro porta di casa. Sul sito della Federazione battista europea è riportata la testimonianza di un leader battista ucraino che sta guidando le risposte umanitarie battiste e che ricorda la sua straziante esperienza di fuga dall’avanzata russa.

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