Esteri

«Tutto si equivale»? No, facciamo attenzione

«Tutto si equivale». Parole che sembrano scritte oggi, nell’epoca dell’indifferenza ai valori, l’epoca in cui, per dire, c’è chi si azzarda a mettere sullo stesso piano la scienza e le messe in scena negazioniste della pandemia. Albert Camus le scriveva per pronunciarle di fronte a un pubblico, negli anni successivi alla Seconda Guerra mondiale. Parole attuali, come altre che ci vengono da queste pagine: «Ancora oggi, in alcuni giornali, c’è chi si abbandona alla violenza e all’insulto» (1945).

Il rifugio solidale di Briançon per ora resta aperto

La mobiitazione popolare ha vinto, per ora. Oltre 40 mila firme in poche settimane hanno fatto tornare sui propri passi il nuovo sindaco di Briançon, comune francese a pochi chilometri dal confine italiano, diventato in questi anni luogo di transito per le migliaia di persone che tentano di proseguire attraverso le Alpi il proprio viaggio di speranza, iniziato in Africa o in Medio Oriente.

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Malcontento per la nomina del nuovo arcivescovo di Lione

Clamore e un certo malcontento ha provocato la nomina da parte del pontefice del nuovo arcivescovo della prestigiosa sede episcopale di Lione, la diocesi diventata in questi mesi oggetto delle attenzione dell'associazione "Tutte Apostole!", creata per promuovere un reale coinvolgimento femminile in seno ai ruoli chiave della Chiesa cattolica e capitanata dalla teologa Anne Soupa, che proprio a scopo di accendere il dibattito in materia, aveva avanzato la propria personale candidatura all'arcivescovado.

Keith Jarrett. L’ultima nota è nell’anima.

Ogni nota soppesata da Jarrett è un’autentica sorpresa e per capirlo basta ascoltare l’infinita produzione discografica realizzata dall’artista in studio e dal vivo.

Nessuno, tantomeno lui, conosceva quale nota musicale avrebbe accarezzato sui tasti dei pregiati pianoforti accordati in modo maniacale e messi a sua disposizione dai più autorevoli palchi teatrali del mondo.

Stati Uniti: appello delle chiese per un voto trasparente e una corretta transizione democratica

A pochi giorni dal voto presidenziale negli Stati Uniti le chiese americane si mobilitano per invocare una transizione democratica, quale sia l'esito delle urne. Con un ampio documento decine di leader religiosi statunitensi avvertono che «la democrazia stessa potrebbe scomparire se la volontà del popolo, come chiaramente espresso attraverso il voto, venisse messa da parte con mezzi autoritari e direttive antidemocratiche».

Patrick Zaki, ancora una volta niente da fare: ricorso respinto

Niente, è andata male anche questa volta. Il ricorso della difesa di Patrick Zaki contro la decisione del 7 ottobre di prolungare di altri 45 giorni la detenzione preventiva dello studente egiziano dell’Università di Bologna è stato respinto. Ora andrà capito, e non è cosa semplice neanche per i legali che si districano tra procedure giudiziarie arbitrarie e opache, se i 45 giorni partiranno da oggi o resteranno quelli disposti il 7 ottobre.
 

Spiragli di pace per il Sud Sudan

Due firme per una nuova stagione in Sud Sudan. È questa la speranza con cui si è concluso a Roma la scorsa settimana il terzo round di incontri e negoziati per la pace nel più giovane Paese del mondo. Questa sessione ha portato alla firma di un accordo di cessate il fuoco e di una Dichiarazione di principi a livello politico, un risultato importante nell'avvicinare le parti in conflitto, con la mediazione della Comunità di Sant'Egidio.

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La chiesa tedesca commemora la dichiarazione del 1945 che «aprì la porta» alla riconciliazione con gli ex nemici

La Seconda guerra mondiale era finita da un pugno di giorni quel 19 ottobre 1945. Le bombe su Hiroshima e Nagasaki erano cadute ad agosto con il loro carico di morte e sconcertante rivelazione sulle potenzialità distruttive future. La guerra in Europa si era conclusa a maggio con la caduta di Berlino, anche se il destino del nazionalsocialismo era segnato da tempo, tanto che le potenze vincenti già da due anni si incontravano in maniera più o meno segreta per stabilire i futuri scenari geopolitici, le future spartizioni.

Gli arcivescovi britannici esortano i ministri a non violare il diritto internazionale sulla Brexit

La chiesa anglicana d’Inghilterra ha pubblicamente contestato la volontà del governo di infrangere il diritto internazionale sulla Brexit, con cinque arcivescovi di Gran Bretagna e Irlanda che si uniscono per condannare quello che potrebbe essere un «precedente disastroso».

In un atto con pochi precedenti, gli arcivescovi di Canterbury e York, più i loro omologhi in Scozia, Galles e Irlanda, hanno scritto una lettera congiunta avvertendo che un tale passo avrebbe «enormi conseguenze morali, oltre che politiche e legali».

I migranti, ascoltiamoli, guardiamoli

«Fornire a rifugiati e migranti un luogo di formazione e di crescita professionale dove poter condividere preoccupazioni, sfide e aspirazioni, può aiutarli ad affrontare anche temi spinosi e spingerli a costruire ponti con le comunità ospitanti», queste sono le valutazioni emerse in occasione di una recente conferenza online tenutasi il 16 ottobre scorso e promossa dall’Associazione per la comunicazione cristiana - World Association for Christian Communication (Wacc).

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