«Tutto si equivale»? No, facciamo attenzione
26 ottobre 2020
«Tutto si equivale». Parole che sembrano scritte oggi, nell’epoca dell’indifferenza ai valori, l’epoca in cui, per dire, c’è chi si azzarda a mettere sullo stesso piano la scienza e le messe in scena negazioniste della pandemia. Albert Camus le scriveva per pronunciarle di fronte a un pubblico, negli anni successivi alla Seconda Guerra mondiale. Parole attuali, come altre che ci vengono da queste pagine: «Ancora oggi, in alcuni giornali, c’è chi si abbandona alla violenza e all’insulto» (1945).