Esteri

Appelli alla preghiera per l’Afghanistan

Open Doors chiede ai cristiani di pregare per l’escalation di violenza in Afghanistan a seguito dell’avanzamento militare dei talebani.

L’Afganistan è al secondo posto nella Open Doors World Watch List dei 50 luoghi in cui i cristiani subiscono la più grande persecuzione a motivo della loro fede. Il Paese è secondo solo alla Corea del Nord.

Haiti colpita dal terremoto: «abbiamo bisogno delle vostre preghiere»

In un’intervista da Port-au-Prince, Prospery Raymond, membro della Federazione Luterana Mondiale (Flm), racconta al Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) il suo ruolo umanitario nell’Act Haiti Forum.

«La situazione è davvero preoccupante, disastrosa», ha affermato Raymond: «1.200 sono le persone - accertate -  morte a causa del terremoto; oltre 5.000 feriti e 7.000 le case distrutte, 5.000 invece quelle danneggiate».

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Afghanistan, chiese protestanti e Comunità di Sant'Egidio chiedono un corridoio umanitario urgente

«L’Europa deve agire per garantire la protezione di quanti fuggono dall’Afghanistan riconquistato dai talebani. In queste ore migliaia di uomini, donne e bambini rischiano la vita semplicemente per avere creduto nei valori della democrazia, della libertà di esprimersi e di studiare.
Chiediamo un impegno anche all’Italia, che per prima ha sperimentato con successo i “corridoi umanitari”, perché adotti questo strumento anche per facilitare l’evacuazione di profughi afghani.

Il Consiglio ecumenico delle chiese prega per le milioni di persone colpite dalle inondazioni in India

«È con grande preoccupazione che riceviamo la notizia delle distruzioni e delle sofferenze causate dalle inondazioni e dalle frane provocate dalle piogge monsoniche torrenziali nell'India occidentale, in particolare negli stati di Maharashtra e Goa», si legge nella lettera che il Cec, il Consiglio ecumenico delle chiese, ha rivolto alle chiese indiane. «Siamo con voi nelle nostre preghiere e nei nostri pensieri mentre piangiamo le centinaia di vite che sono state perse negli ultimi giorni e i milioni di persone le cui vite e mezzi di sussistenza sono stati distrutti».

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Un'occasione di riconciliazione e una vetrina di valori positivi

«Sarebbe l’occasione per una rinascita della cultura ebraica a distanza di 80 anni dal momento più drammatico della sua esistenza in Europa: una collaborazione nuova, attraverso lo sport e la collaborazione fra i due Paesi, a cui guardare con favore». Si esprime così Claudia De Benedetti, torinese, per diversi anni assessore alla Gioventù e ai Rapporti internazionali in seno al Consiglio dell’Unione delle comunità ebraiche in Italia (Ucei), e ora membro del Collegio dei probiviri dell’Unione stessa.

Chiese protestanti africane in sostegno degli alluvionati in Germania

La solidarietà protestante non conosce confini. In seguito alle recenti inondazioni nella Germania occidentale, le chiese di tutto il mondo si stanno mobilitando per aiutare i loro fratelli nel Nord Reno e in Westfalia. La rete di chiese protestanti raccolte intorno alla Missione Evangelica Unita (Vereinte Evangelische Mission, Vem, in tedesco) ha permesso di allertare e mobilitare donatori ovunque. Dal Camerun al Sudafrica, passando per la Tanzania, o il Rwanda, quattordici chiese africane hanno in particolare partecipato a questa azione.

«Lasciar risuonare in noi la bellezza del Creato»

Grand Kiff, con questo nome un po’ misterioso si radunano dal 2009 i giovani della Chiesa protestante unita di Francia (Epudf) tra i 15 e i 20 anni, provenienti da tutta la Francia ma anche da altri paesi francofoni, altre chiese e organismi partner quali la Chiesa d’Inghilterra, le chiese membri della Cepple (Conferenza delle chiese protestanti dei paesi latini d’Europa, tra cui l’Italia), la Federazione luterana mondiale, la Cevaa.

La metà dei cimiteri ebraici in Europa cade in rovina

Un nuovo rapporto che censisce e elenca 1.700 cimiteri ebraici in tutta l'Europa centrale e orientale ha scoperto che quasi la metà di essi è in grave rovina. Il rapporto, in uscita a settembre, è stato prodotto dalla European Jewish Cemeteries Initiative, un gruppo finanziato dall'Unione Europea. Ha scoperto che il 44% dei cimiteri visitati dagli investigatori era gravemente trascurato e aveva urgente bisogno di protezione.

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