Lutero in Portogallo
31 ottobre 2017
Questa sera in diretta tv il culto unificato a Lisbona, culmine delle celebrazioni per il Cinquecentenario dell’avvio della Riforma protestante
Anche le chiese protestanti del Portogallo «vanno in onda» in diretta, questa sera, sul secondo canale nazionale in occasione del cinquecentenario della Riforma protestante.
Il protestantesimo lusitano, concentrato per più del 60% nell’area metropolitana di Lisbona, costituisce una realtà di minoranza, ma in costante aumento: secondo i sondaggi crescono i fedeli, specie pentecostali, e sono soprattutto uomini, giovani e con un livello di istruzione medio-basso. Il loro aumento, motivato in buona parte dai nuovi immigrati dal Brasile e dai paesi africani lusofoni, comporta un cambiamento nel complesso panorama del protestantesimo portoghese. Quest’ultimo si diffuse nel paese a partire dall’800 per influenza degli inglesi, che vi aprirono una Società biblica nel 1864, sebbene all’epoca il Codice Penale sanzionasse atti di proselitismo. Parliamo ovviamente delle chiese protestanti «storiche» (metodisti, anglicani, presbiteriani…), che costituiscono oggi «una minoranza nella minoranza», non avendo il ritmo di crescita delle comunità pentecostali.
Organizzate nel 1971 nel Consiglio portoghese delle chiese cristiane (Copic), hanno festeggiato il loro «compleanno» ideale (il 1517) insieme alla Società biblica, all’Unione avventista e all’Alleanza evangelica portoghese (che comprende oltre alle denominazioni storiche, anche una parte del mondo pentecostale, i battisti, le Assemblee di Dio e la Chiesa dei Fratelli).
Hanno realizzato un intenso programma di iniziative, come i loro cugini nel resto d’Europa: conferenze, mostre, spettacoli, concerti. Tutte queste iniziative sono nate anche con l’intento di fare conoscere ai portoghesi un fenomeno poco noto ai più, come ci raccontavano i pastori Eduardo Conde, metodista, e Sergio Alves, anglicano, entrambi impegnati nell’ambito della comunicazione, nel corso dell’incontro dei media protestanti tenutosi a Lisbona lo scorso maggio.
In quella occasione avevano anticipato che qui, come in altri paesi, le manifestazioni sarebbero culminate con la celebrazione commemorativa del 31 ottobre. Questa si terrà alla chiesa evangelica di Lisbona, coinvolgerà tutte le chiese protestanti e sarà trasmessa questa sera, in diretta alle 20,30 su Rtp2. Un evento senza precedenti nella loro storia.
Ma le celebrazioni non finiscono qui: dal 9 all’11 novembre si terrà a Lisbona, alla Fondazione Calouste Gulbenkian e all’Università Lusofona, un convegno internazionale dedicato a Lutero, «Un costruttore di modernità».
All’incontro, aperto a tutti e promosso dal Dipartimento di Scienze delle religioni dell’Università lusofona e dalla Società portoghese di storia del protestantesimo, in collaborazione con l’Universidade Aberta, sono previste partecipazioni da Brasile, Spagna, Francia, Italia, Stati Uniti, Svizzera, Germania e Perù. Interverranno teologi e biblisti di diverse confessioni, storici, filosofi, sociologi, dall’Italia interverrà il prof. Adriano Prosperi della Scuola Normale Superiore di Pisa (Protestantesimo e inquisizione in epoca moderna),
Riflettendo sulle sfaccettature della figura di Lutero e del movimento che ha mutato profondamente la storia europea, il pensiero filosofico, le dinamiche geopolitiche, ma anche la letteratura, la musica, le arti, l’istruzione, la legge, le scienze, la domanda cui cerca di rispondere il convegno è una sorta di filo rosso che lo collega a tutte le iniziative realizzate per questo cinquecentenario: che cosa è rimasto della Riforma oggi? Qual è la sua eredità e la sua influenza nel mondo attuale?