Migliaia di israeliani, ebrei e arabi, manifestano per un accordo di pace
06 marzo 2015
Una grande folla si è radunata mercoledì 4 marzo davanti al parlamento israeliano, la Knesset, per esigere che il governo in vista delle prossime elezioni del 17 marzo fissi come priorità un accordo di pace con i palestinesi
Malgrado la pioggia le donne membro del movimento “Women Wage Peace” (Le donne fanno la Pace), nato dopo la guerra della scorsa estate nella striscia di Gaza, si sono ritrovate davanti al parlamento a Gerusalemme per condividere discorsi alternativi a quelli pronunciati dal premier Benjamin Netanyahu al Congresso statunitensi il giorno innanzi.
“Noi votiamo per un accordo di pace” e “Noi scegliamo la vita” riportano dei cartelli mostrati dai manifestanti.
«A due settimane dalle elezioni non abbiamo ancora ascoltato un solo discorso sulla situazione del conflitto israelo-palestinese; nessuno dei candidati ha fornito risposte chiare sulla questione» ha dichiarato alla stampa Irit Keinan, una delle oratrici della manifestazione. «Ne abbiamo abbastanza, abbiamo già sofferto troppo per questi conflitti. Ci sono fra noi delle giovani donne, delle madri, delle nonne, che stanno allevando dei bambini che saranno le prossime generazioni di soldati che dovranno fare la guerra. Per questo noi diciamo basta!»
L’organizzazione, indipendente dai partiti politici, conta già ben settemila aderenti, ebrei e arabi, compresi molti uomini.
Anche se il movimento non ha dato alcuna indicazione di voto, è vero che al centro delle critiche c’è l’operato del governo uscente di Netanyahu, in corsa per il quarto mandato, proprio per il suo atteggiamento ostile a qualsiasi accordo di pace.
Traduzione di Claudio Geymonat da levif.be