Sotto il «cappello» dal titolo «L’eredita della Riforma protestante» si cela un percorso fatto di mostre, visite guidate, seminari, teatro delle ombre, incontri a tema, materiali di approfondimento e conferenze pubbliche; attività che stanno scandendo, già dallo scorso ottobre, molte giornate in Italia e all’estero. Il prossimo 20 maggio ci sarà l’inaugurazione della mostra «Lutero e la Riforma attraverso le edizioni del Cinquecento della Biblioteca valdese» ospitata, sino al 30 giugno, nella nota sede del Centro culturale valdese di Via Beckwith a Torre Pellice (To).
«L’obiettivo – rileva il direttore della Fondazione Centro culturale valdese, Davide Rosso – è quello di rendere accessibile la mostra e comprensibile un evento storico importante: la Riforma protestante. Abbiamo deciso operare attraverso la semplificazione dei linguaggi, evitando di banalizzare la narrazione del nostro percorso espositivo».
I libri in questione sono giunti alla Fondazione dall’Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo e i selezionati per la mostra inquadrano la prima fase della Riforma protestante, dice Marco Fratini, responsabile della Biblioteca della Fondazione: «l’attenzione particolare è caduta su trenta edizioni di Martin Lutero, altrettante di Erasmo Da Rotterdam e di Filippo Melantone. Il focus della mostra è dedicato alla Riforma sviluppatasi in Germania e in Svizzera».
La vita di un libro non si esaurisce dopo la stesura, la stampa e la lettura generazionale, prosegue Fratini: «molte cinquecentine esposte contengono commenti e annotazioni di lettori dell’epoca di Lutero, dunque la discussione avvenuta in quegli anni è restituita nella sua attualità».
La mostra torrese è collegata con Firenze, ricorda Davide Rosso: «inaugurata lo scorso 3 maggio presso la Biblioteca Nazionale Centrale, “Una Riforma religiosa per gli italiani”, proseguirà sino al 30 giugno. Più di duemila esemplari di edizioni cinquecentesche, di scritti della Riforma, sono custoditi dal Fondo Piero Guicciardini, figura di spicco del protestantesimo italiano e della Toscana risorgimentale e della cultura fiorentina. Guicciardini, che morì nel 1886, riuscì a raccogliere una ricca collezione libraria, dalle Bibbie tradotte in italiano, a raccolte di testi della Riforma del XVI secolo e del movimento evangelico in Europa del XIX secolo. Una mostra ricca di preziosi documenti».
Il progetto della nostra Fondazione è ambizioso dice Rosso: «è condividere - grazie ai fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi - i risultati delle nostre ricerche, libri e volumi, su piattaforme on-line e in particolar modo sul portale valdese dei beni culturali; un modo per realizzare, in parte, il sogno di Guicciardini: rendere disponibili libri e volumi salvaguardandone l’integrità, proteggendoli e conservandoli».
Una conferenza dedicata alle «Cinquecentine» è prevista per il 9 giugno alle 16,30 presso il Centro culturale; la mostra poi sarà riaperta al pubblico dal 5 agosto al 3 settembre.