Italia

Chi ha tempo non aspetti tempo

Cieli, stillate dall’alto; le nuvole facciano piovere la giustizia! Si apra la terra e sia feconda di salvezza; faccia germogliare la giustizia al tempo stesso. Io, il Signore, creo tutto questo
Isaia 45, 8

Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
II Corinzi 6, 2

Quanto sto per raccontare è storia vera…

Trittico di storia "sul posto" per gli studenti liceali

Sono partiti in mattinata gli studenti del Collegio valdese di Torre Pellice, che raggiungeranno i loro colleghi e colleghe del liceo «Bernardino Telesio» di Cosenza e quelli del liceo «Galileo Galilei» di Firenze, per scrivere il primo capitolo di un «trittico» dedicato alla storia valdese.

Arte sui cammini

C'è grande attenzione, negli ultimi tempi, nei confronti dei percorsi e  cammini che seguono le orme dei pellegrini d'Europa sulle tracce dei percorsi di fede. Da quello di Santiago, alle vie dei Sacri Monti piemontesi, passando per le Strade degli Ugonotti e dei Valdesi fino alla via Francigena.

L’infinita potenza dell’amore

Voi avete visto come vi ho portato sopra ali d’aquila e vi ho condotti a me
Esodo 19, 4

Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli
 Efesini 3, 20-21

Via dell’Emigrante: due corsie e una ripida salita

Nel paesino di Gissi, in provincia di Chieti, c’è accanto al corso principale una strada chiamata Via dell’Emigrante. E’ una strada laterale, sì, ma necessaria, perché quando la sera il corso viene pedonalizzato, Via dell’Emigrante è l’unico modo per raggiungere i punti focali del paese in macchina. La strada ha due corsie, e termina da un lato con una ripida salita verso una perpendicolare, Via Salita Castello. In macchina, la salita si fa senza alcun problema, ma a piedi il fiato viene meno molto presto nel dislivello.

L'Italia non è un paese per atei

Ricordarci di non vivere in uno Stato laico è esercizio sempre utile e più che mai necessario. Scoprire di essere la 159° nazione al mondo per la libertà di pensiero dovrebbe infatti far molto molto riflettere.

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Ripartire dal'educazione civica per promuovere la fiducia reciproca

Riuniti nel primo congresso della nuova Società italiana di antropologia culturale, all’università «La Sapienza» (Roma, 8-10 novembre), studiose e studiosi di questa disciplina – sempre aperta al mondo – si sono confrontati sul tema della razza e dei vecchi e nuovi razzismi, in tavole rotonde e in seminari cui hanno partecipato ricercatori e ricercatrici che lavorano sul campo in diversi contesti: in altri continenti e in Europa, tra le popolazioni indigene o tra gli immigrati e i rom.

Italia, rotta di morte

«Nonostante la Spagna sia diventata la principale destinazione dei nuovi arrivi, è la rotta per l’Italia a essere quella più letale: oltre la metà delle 2mila persone morte nel Mediterraneo nel 2018», lo rileva l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr).

17 persone sono state trovate morte la scorsa settimana al largo delle coste spagnole, portando a più di 2.000 il numero delle vite perse quest’anno nel Mediterraneo.

Ieri come oggi, a caccia di nemici innocenti

Con il Regio Decreto 1779, firmato il 15 novembre del 1938 dal re Vittorio Emanuele III, il regime fascista compiva un nuovo passo nella costruzione di uno Stato formalmente razzista, integrando in un testo unico le norme emanate nei mesi precedenti a proposito della “difesa della razza nella scuola italiana”. Proprio dalla scuola si era partiti, poco più di due mesi prima, per costruire un sistema capace di rendere istituzionale la discriminazione in base all’appartenenza etnica e religiosa, sulla scia delle leggi promosse dal nazismo in Germania.

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