Italia

Le vita delle parole/Attenzione

Che fatica prestare attenzione alle cose, alle parole, alle persone. La concentrazione spesso ci appare come uno sforzo muscolare sproporzionato alle nostre forze, l’ennesimo lavoro che ci sottrae forza ed energia. Si pensa infatti all’attenzione come a un’azione, un’attività che il nostro io è chiamato a esercitare per vincere la pigrizia, la dispersione, la superficialità. Invece l’attenzione è soprattutto attesa; i due termini hanno la medesima radice: tendere a, rivolgere mente e cuore verso qualcosa, che manca e che si fa vicino e cresce. 

Fortificarsi nel Signore

Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio
I Samuele 30, 6

Paolo scrive a Filemone: «Ringrazio continuamente il mio Dio, ricordandomi di te nelle mie preghiere. Chiedo a lui che la fede che ci è comune diventi efficace nel farti riconoscere tutto il bene che noi possiamo compiere, alla gloria di Cristo»
Filemone 4, 6

Il Manifesto di Assisi ora è scolpito nella pietra

 

“La società non è un groviglio di fili, ma una rete fatta di persone: una comunità in cui riconoscersi come fratelli e sorelle. Il pluralismo politico, culturale, religioso è un valore fondamentale. Connettiamo le persone”, si legge al punto nove del Manifesto di Assisi, il decalogo firmato e presentato nella sua forma definitiva venerdì scorso a Roma, presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi).

Salone del Libro 2019 con la casa editrice Claudiana e gli appuntamenti evangelici

Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio si svolge presso Lingotto Fiere, via Nizza 280 a Torino il Salone Internazionale del Libro di Torino. Il tema scelto per questa edizione è “Il gioco del mondo” ed è stato così presentato: «La cultura non contempla frontiere o linee divisorie, la cultura i confini li salta. Supera divisioni, frantuma muri, balza dall’altra parte». Il Salone quest’anno sarà aperto giovedì, domenica e lunedì dalle ore 10 alle 20 mentre venerdì e sabato l’orario sarà dalle ore 10 alle 21.

Anche la chiesa valdese di Brescia ha le sue “porte dorate”

Anche a Brescia è arrivata l’istallazione itinerante «Eldorato» dell’artista Giovanni De Gara, dove oltre due chiese cattoliche ha coinvolto – su richiesta di De Gara – la chiesa valdese in via dei Mille. Si allunga, dunque, l’elenco delle chiese evangeliche che stanno aderendo al progetto artistico ideato e prodotto dall’artista , che utilizza le coperte isotermiche come rivestimento, normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti”. 

Dio, nostro rifugio

Venite, unitevi al Signore con un patto eterno, che non si dimentichi più
Geremia 50, 5

Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna
Giovanni 6, 68

Queste parole le pronunciò Pietro, in uno dei suoi soliti impeti che talvolta gli procuravano i richiami da parte del Maestro.

Culto Evangelico, sommario puntata del 5 maggio

Domenica alle 6.35 del mattino sulle frequenze di Radio Uno Rai torna il Culto Evangelico, la trasmissione curata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

In apertura, predicazione del pastore Luca Baratto sul testo di Giacomo 3: 1-12, "la lingua nessun uomo la può domare".

Nel Notiziario, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia e la Comunità di Sant'Egidio lanciano la proposta di un corridoio umanitario europeo dalla Libia; in mostra a Roma colori e chine di Valerio Papini.

Campo VariEtà: mettici una buona parola!

Ritorna anche quest’estate il campo intergenerazionale VariEtà, proposto dall’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi). Il tema di quest’anno sarà “Mettici una buona parola! Dalle parole al silenzio, dal silenzio alla Parola. La tortuosa via della verità attraverso la post-verità”. Un tema che lega l’attualità alla riflessione biblica.

Superga 70 anni dopo

Era un giovedì mattina, quando mio padre mi portò la notizia della tragedia del Toro a Superga. Me lo ricordo bene, perché all’epoca avevo otto anni e alle elementari il giovedì non si andava a scuola: quel mattino ero ancora a letto. La sera prima, il 4 maggio del 1949, l’aereo che riportava a casa la squadra del Torino, dopo una partita amichevole a Lisbona, si era schiantato contro la collina a due passi da casa. Tutti morti, 18 calciatori, l’equipaggio, tre giornalisti, dirigenti e accompagnatori: il “Grande Torino” non c’era più.

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