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Fortificarsi nel Signore

Un giorno una parola – commento a I Samuele 30, 6

Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio
I Samuele 30, 6

Paolo scrive a Filemone: «Ringrazio continuamente il mio Dio, ricordandomi di te nelle mie preghiere. Chiedo a lui che la fede che ci è comune diventi efficace nel farti riconoscere tutto il bene che noi possiamo compiere, alla gloria di Cristo»
Filemone 4, 6

Davide – il giovane pastore di pecore che era stato unto re d’Israele dal giudice Samuele, colui che armato solo con una fionda aveva vinto il gigante Golia, e stava passando di vittoria in vittoria – è «grandemente angosciato» (v. 6a). Era appena tornato da Gath, dove il re Achis gli aveva detto: “Tu sei caro agli occhi miei come un angelo di Dio” (cap. 29, 9). Con queste parole di lode ancora risuonanti nelle sue orecchie, Davide ed i suoi uomini tornano a Siclag, ansiosi di riabbracciare le loro mogli ed i loro figli. Trovano però le città bruciate, le case distrutte e le mogli e i figli deportati. Gli Amalechiti avevano fatto una scorreria e avevano catturato tutto ciò che era prezioso per Davide ed i suoi compagni.

Davide, che fino ad allora era stato acclamato con lodi, si ritrova tutti contro: la gente «parlava di lapidarlo». In quel momento, Davide tocca il fondo: è solo, confuso, nella disperazione più nera. Ha perso tutto: beni, famiglia, il sostegno della gente. Il pericolo lo minaccia. 

In quella circostanza Davide avrebbe potuto essere schiacciato dalla situazione avversa in cui si trovava; avrebbe potuto essere amareggiato verso Dio; avrebbe potuto perdere la fede in quel Dio che lo aveva scelto per essere re d’Israele. Invece, c’è un ma: «ma Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio».

In mezzo alle rovine della sua vita, Davide riconosce di non poter contare sugli eserciti, sulle armi, sulla forza, sulle proprie qualità di condottiero. Davide impara che Dio solo può trasformare quella debolezza in forza. In quel momento così difficile della sua vita, Davide confida pienamente in Dio, dal quale riceve nuova forza e speranza per resistere alle avversità: «Nel giorno che ho gridato a Te, Tu mi hai risposto, mi hai accresciuto la forza nell’anima mia…» (Salmo 138, 3).

Anche noi, come Davide, nei momenti in cui siamo grandemente angosciati per le difficoltà e gli ostacoli che compaiono sul sentiero della nostra vita, volgiamo il nostro sguardo a Dio per ricevere incoraggiamento e forza.

«Tutta la mia debolezza, che mi piega e mi paralizza, la depongo davanti a Te. Trasformala in forza: Signore abbi pietà» (Eugen Eckert).

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