Esteri

La pastora Karen Georgia Thompson diventa la prima donna a guidare la Chiesa Unita di Cristo negli Usa

Il Sinodo generale della Chiesa Unita di Cristo (Ucc) è entrato nella storia lunedì 3 luglio, quando ha eletto la pastora Karen Georgia Thompson come prima donna, e prima donna di colore, a guidare la denominazione come Ministro generale e Presidente.

La pastora Thompson è la terza donna nominata per questa carica, dopo le pastore Yvonne Delk (nel 1989) e Barbara Brown Zikmund (nel 1999), ma è la prima ad essere eletta.

«Non c'è maschio né femmina», nuovo appuntamento

Nella settimana dal 26 giugno al 1 luglio 2023, un gruppo di studio della Comunione di chiese protestanti in Europa (Ccpe) si è riunito a Torre Pellice per ultimare la revisione del documento “Non c’è né maschio né femmina”, sui temi del genere, della sessualità, del matrimonio e delle famiglie.

Sudan. Basta violenze, è ora di alzarsi

Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) è tra le organizzazioni ecumeniche, con sede in Africa, che ha deciso di firmare una dichiarazione congiunta, lo scorso 24 giugno e relativa alla terribile crisi che si sta vivendo nel Sudan.

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ChatGpt… sette mesi dopo

L’associazione Articolo 21 liberi di… promuove un corso di introduzione ai sistemi d’Intelligenza Artificiale che hanno fatto irruzione nella sfera del discorso pubblico in modo così tumultuoso da lasciar presagire un salto di paradigma nel campo delle scienze cognitive e un radicale mutamento in tutti i campi dello scibile umano.

«Mai più test nucleari nel Pacifico!»

Il 2 luglio 1966 la Francia effettuò il primo lancio nucleare sull'atollo di Mururoa. Aldebaran è stato il primo di una serie di 193 esplosioni nell'atmosfera e nel sottosuolo degli atolli di Mururoa e Fangataufa. 57 anni dopo, la Chiesa protestante e le associazioni che si battono per il riconoscimento delle conseguenze dei test nucleari francesi nel Pacifico hanno commemorato ieri questa data tragica.

Riconciliarsi, sempre!

Il Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha concluso il suo incontro (durato una settimana e tenutosi a Ginevra) con un appello, quello di «rivolgersi a Dio come popolo devoto, riconoscente e pieno di speranza».

«Motivati dalla speranza in Cristo - si è detto -, continuiamo a svolgere il nostro ruolo: quello di operare nella missione di Dio come agenti di riconciliazione in un mondo spezzato, frammentato», lo ha ricordato Merlyn Hyde Riley, vicemoderatora del Comitato Centrale, nel suo sermone tenutosi a chiusura dell’incontro lo scorso 27 giugno.

Francia, i leader religiosi francesi invitano alla pacificazione

«In qualità di leader religiosi francesi con un impegno di lunga data per l'armonia e la fraternità, desideriamo lanciare un appello per il dialogo e la pace in questi tempi difficili per i nostri quartieri e il nostro Paese».

Così si apre la lettera scritta dai rappresentanti religiosi a commento dei disordini scoppiati in tutta la Francia a seguito dell’uccisione di un ragazzo di 17 anni, Nahel M., durante un controllo stradale a Nanterre, periferia di Parigi.

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Garantire i diritti dei migranti alle frontiere internazionali

Dal 2014 al maggio 2023 il Missing Migrants Project ha registrato 55.980 decessi di migranti in tutto il mondo. Esprimendo preoccupazione per il fatto che queste morti spesso non vengono indagate in modo efficace, la Federazione luterana mondiale (Flm) e 193 organizzazioni della società civile hanno presentato un documento al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, riunito nella 53a sessione dal 19 giugno al 14 luglio, nel quale si chiede di agire responsabilmente per proteggere i migranti e difendere i loro diritti.

La corte d'appello inglese blocca le deportazioni di persone migranti verso il Ruanda

Il Ruanda non è un Paese terzo sicuro e procedere con i trasferimenti forzati sarebbe una violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che proibisce il trattamento disumano e la tortura.

È netto il verdetto della Corte di Appello inglese che ieri 29 giugno ha bocciato la controversa norma, voluta già dal premier Boris Johnson e poi proseguita dall'attuale inquilino di Downing Street Rishi Sunak, che prevede la deportazione nello Stato centro-africano delle persone migranti intercettate nel tentativo di entrare illegalmente su suolo britannico.

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