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Si rinsaldano i rapporti fra il Rio de la Plata e le valli valdesi

Toccante lettera degli anziani dell'ospizio di Colonia Valdense in Uruguay

Ciao! Siamo un gruppo di residenti dell’Hogar para Ancianos (casa per anziani) di Colonia Valdense, in Uruguay e ci piacerebbe raccontare a lettori e lettrici di Riforma un po’ di noi. Ci emoziona molto scrivervi queste righe, perché leggiamo Riforma ogni mese, quando arriva qui all’Hogar, e per molte di noi è stato lo stimolo per cominciare a prendere lezioni di italiano quest’anno. È proprio dalla classe di italiano che vi scriviamo, approfittando della nostra insegnante (Myriam Sappé), che viene dalle valli valdesi.

Intanto alcune informazioni: molte e molti di voi sapranno che l’Uruguay è un paese dell’America del Sud, posizionata fra l’Argentina e il Brasile. Mentre da voi è estate, noi stiamo attraversando il freddo inverno. Quello che forse non sapete è che quest’anno non ha quasi piovuto, e la forte siccità ha causato moltissimi problemi nell’agricoltura e nella vita quotidiana, tant’è che a Montevideo, la nostra capitale, l’acqua dei rubinetti è salata e non è potabile. Un altro fattore degno di nota è che la nostra squadra di calcio (under 20) quest’anno ha vinto i mondiali di calcio! Qui abbiamo festeggiato alla grande. L’ultimo mondiale vinto dall’Uruguay è stato nel 1950, ben 73 anni fa!

In Uruguay circa un 40% della popolazione ha origini italiane, come possiamo non amare l’Italia? Molte e molti di noi ascoltavano il nonno e la nonna conversare dell’Italia, spesso in francese o in patois. Gran parte della nostra cucina è ereditata da quella italiana, anche qui nell’Hogar mangiamo spesso polenta, pizza, farinata, lasagne (di verdura la maggior parte delle volte) e la pasta tutte le domeniche a pranzo! Usiamo molte parole italiane, che sono di uso comune, e, come dicevamo, ci piace leggere Riforma quando arriva all’Hogar. Ci piace leggere dell’Italia, e sapere cosa succede nel paese che tanto amiamo.

Qui stiamo bene, possiamo chiacchierare con persone della nostra età, abbiamo sempre molti temi di conversazione, e ci vengono proposte ogni giorno molte attività. Anche se è una residenza valdese, non tutte le persone sono valdesi, né di origine né di religione, anche se facciamo sempre una preghiera prima di mangiare, e partecipiamo al culto della domenica.

Studiare italiano rafforza il nostro legame con le nostre origini, e ci fa sentire di poter avere un rapporto diretto con l’Italia, alla pari. Abbiamo imparato molte cose, per esempio ci ha commosso la storia dei partigiani, che ci è stata raccontata da Bianca Parise, una ragazza di vent’anni che sta facendo volontariato in Uruguay. Conoscevamo già la storia valdese, ma la storia dei partigiani ci ha toccato profondamente, soprattutto perché arrivava da una giovane che ci raccontava la storia delle sue valli. Abbiamo radici molto profonde, solide, che ci fanno sentire vicine e vicini nonostante l’oceano che ci separa. Sentiamo che esiste una relazione molto forte tra di noi, ed è importante mantenerla. Non vogliamo, né possiamo, negarlo.
Alcune di noi hanno potuto visitare le Valli, altre e altri sognano di farlo, o di visitare le altre regioni da cui partirono le nostre famiglie, per esempio Napoli. Abbiamo conosciuto molte persone italiane negli anni, ci sono stati numerosi scambi con l’Asilo valdese per persone anziane di Luserna San Giovanni, l’ultima ragazza è dovuta stare tre mesi invece di uno, per via della pandemia. Lei è stata l’ultima che è venuta da lì.

Qualche mese fa abbiamo scritto delle lettere indirizzate alle scuole domenicali delle valli valdesi. Aspettavamo con ansia di sapere se avevano ricevuto le nostre lettere, sapevamo infatti che in Italia adesso ci sono le vacanze estive, e non sapevamo se ci avrebbero risposto, per la differenza generazionale e geografica che ci separa. La settimana scorsa ci sono arrivate alcune lettere di risposta, e per noi è stato commovente ricevere i loro disegni, le loro canzoni e leggere le storie di bambini e bambine che si sono prese il tempo di scrivere ai loro “nonni sudamericani”, come ci chiamano. Adesso stiamo pensando a cosa rispondere, ci sembra meraviglioso questo legame, ci interessa che sappiano che esiste una colonia valdese in Uruguay, e che siamo qui a pensare a loro.

Molte persone con il passare dei mesi hanno smesso di venire a lezione di italiano, ma noi continuiamo decisi, appassionate, e sapere che leggerete questo articolo dall’Italia ci fa sentire ancora di più l’importanza di questo spazio.

Un saluto affettuoso e un abbraccio grande dalle allieve e dagli allievi della classe di italiano dell’Hogar para Ancianos di Colonia Valdense.

Carlos Mourglia Deluca, Estela Cortinas Daguerre, Gabriela Pages Rostan, Gloria Geymonat Planchón, Inés Martí Birkhold, Iris Peombo, Luba Rosso, Maria Bertalot Negrin, Marta Ferolla Rossi, Nelly Jourdan Charbonnier, Noris Artus Gonnet, Susana Jourdan Ricca.

Interesse geografico: