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Algeria. Bavagli e censure

La giustizia algerina ha posto l’ennesimo bavaglio alla libertà di stampa

Il 2 aprile scorso il tribunale di Sidi M’hamed ha condannato il giornalista Ihsane El Kadi a cinque anni di carcere (due dei quali sospesi) e a una multa di 700.000 dinari (circa 5000 euro) per «minaccia alla sicurezza dello stato» e per aver utilizzato finanziamenti a scopo di «propaganda politica».

Poco prima dell’arresto (avvenuto il 24 dicembre 2022) El Kadi aveva pubblicato un articolo sulle elezioni presidenziali del 2024 in cui aveva criticato il ruolo delle forze armate.

Negli ultimi sei mesi Abdou Semmar, giornalista di Algérie Part, è stato condannato a morte in contumacia per spionaggio; Farid Herbi, fondatore del portale Tout sur Boumerdes, ha ricevuto una condanna a tre anni per aver criticato progetti di sviluppo del governo; un terzo giornalista, Mustapha Bendjamaa, direttore del quotidiano indipendente Le Provincial, è stato arrestato per «pubblicazione di documenti riservati» e rischia fino a 10 anni.

Nello stesso periodo le autorità algerine hanno chiuso Radio M and Maghreb Emergent, per i quali lavorava El Kadi, poi hanno messo i sigilli a Interface Media e all’emittente televisiva Al Adjawaa.



Da Articolo21.org

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