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La nave "Sea-Watch 5" battezzata ad Amburgo

A quasi tre anni dalla fondazione dell'alleanza "United4rescue", lanciata dalla Chiesa evangelica in Germania (Ekd), ieri giovedì 3 novembre è stata battezzata ad Amburgo la terza nave di soccorso in mare

A quasi tre anni dalla fondazione dell'alleanza "United4Rescue", lanciata dalla Chiesa evangelica in Germania (Ekd), ieri giovedì 3 novembre è stata battezzata ad Amburgo la terza nave di soccorso in mare, la "Sea-Watch 5". La presidente del Sinodo dell’Ekd, pastora Anna-Nicole Heinrich, e il vescovo con delega per i rifugiati dell'Ekd Christian Stäblein hanno «ringraziato l'Alleanza per il suo impegno nel salvataggio in mare». La nave dell'Alleanza è la «prova galleggiante» di quanto la Chiesa possa ottenere quando entra in forti reti con altre organizzazioni e partner, ha detto Heinrich.

«Far salpare tre navi di soccorso in meno di tre anni grazie alle sole donazioni è un risultato enorme. Nessuna organizzazione può fare una cosa del genere da sola; insieme possiamo ottenere sempre di più», ha sottolineato la pastora, che si è detta «super grata» nei confronti di tutti coloro che hanno reso possibile questo «aiuto salvavita» con donazioni e azioni.

Il vescovo di Berlino Christian Stäblein ha dichiarato ad Amburgo che il salvataggio in mare è un «dovere umanitario e un compito cristiano fondamentale», proprio nei giorni della polemica italo-tedesca sull’obbligo di assegnazione di un porto sicuro per le navi delle Ong stracolme di persone migranti nel Mediterraneo. 

Secondo l'Ekd, dal 2014 sono annegate nel Mediterraneo più di 25.000 persone e solo quest'anno l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha contato 1.765 vittime. «Finché le persone annegheranno ai confini dell'Europa, noi come Chiesa protestante non abbandoneremo il nostro sostegno al salvataggio in mare. I valori dell'Europa periranno nel Mediterraneo se lasciamo annegare le persone», ha dichiarato Stäblein. 

La terza nave dell'Alleanza è un segno che il compito rimane importante, ha aggiunto Stäblein. «Questa nave salverà delle vite. Insieme a molte altre organizzazioni, ci opponiamo alla politica di preclusione mortale degli Stati membri dell'Ue con la nostra compassione, solidarietà e carità», ha dichiarato. Chissà se qualche orecchia è fischiata a Roma.

United4Rescue” è stato avviato nel 2019 dalla Chiesa evangelica in Germania (Ekd). e riunisce più di 850 organizzazioni e gruppi della società civile impegnati nel salvataggio in mare nel Mediterraneo. Un esempio di solidarietà dal basso che è anche un segno di speranza.

I partner dell’iniziativa sono molti eterogenei e spaziano dalla Confederazione tedesca dei sindacati all'organizzazione "Medici senza frontiere", da World Vision Germany all’ Akademie für Alte Musik Berlin, una delle più importanti orchestre da camera al mondo, a privati cittadini quali il regista Wim Wenders.

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