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Perché come primo atto re Carlo III ha giurato di proteggere la sicurezza della Chiesa di Scozia?

Il nuovo sovrano britannico ha letto la formula in cui si impegna a sostenere il sistema presbiteriano di governo della Chiesa in Scozia

La firma di uno storico giuramento è stato il primo atto del regno di Carlo III dopo essere stato ufficialmente proclamato re sabato mattina 10 settembre in seguito alla morte della madre, la regina Elisabetta.

Il giuramento letto da Carlo III durante una riunione al St James's Palace di Londra del Accession Council, il comitato che ha il compito di guidare la procedura di transizione fra un sovrano e il suo successore, per la prima volta trasmesso in diretta televisiva recita: «Io, Carlo III, per Grazia di Dio del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri miei Regni e Territori, Re, Difensore della Fede, prometto e giuro fedelmente che manterrò e conserverò inviolabilmente l'insediamento della vera Religione Protestante come stabilito dalle Leggi fatte in Scozia, e in particolare un Atto intitolato “Un Atto per assicurare la Religione Protestante e il Governo della Chiesa Presbiteriana” e dagli Atti approvati dal Parlamento di entrambi i Regni per l'Unione dei due Regni, insieme al Governo, al Culto, alla Disciplina, ai Diritti e ai Privilegi della Chiesa di Scozia. Che Dio mi aiuti". 

Il dovere di «preservare l'insediamento della vera religione protestante come stabilito dalle leggi fatte in Scozia» è stato affermato nell'Atto di Unione tra Inghilterra e Scozia del 1707 per garantire che lo status della Chiesa di Scozia non fosse influenzato dall'Unione con l'Inghilterra.

Il titolo, puramente simbolico di “Difensore della Fede” è stato attribuito per la prima volta a Enrico VIII da papa Leone X, riconoscente per il contrasto del monarca agli insegnamenti di Martin Lutero. Enrico conservò il titolo come una sorta di sfida al papato anche dopo aver rotto le relazioni prima con Clemente VII e poi con Paolo III, per dichiararsi capo della nuova Chiesa d'Inghilterra, scismatica dal cattolicesimo.

La Chiesa di Scozia è una chiesa presbiteriana e riconosce solo Gesù Cristo come "Re e Capo della Chiesa". Re Carlo, pertanto, non detiene il titolo di "Governatore Supremo" della Chiesa di Scozia a differenza che per la Chiesa d’Inghilterra, anglicana, e quando partecipa alle funzioni religiose in Scozia lo fa come membro ordinario. La Chiesa di Scozia è interamente autogovernata ed è gestita a livello locale dalle sessioni dei kirk (chiese locali), a livello distrettuale regionale dai presbiteri e a livello nazionale dall'Assemblea Generale. 

Il Sovrano è rappresentato all'Assemblea Generale della Chiesa di Scozia dal Lord Alto Commissario, che partecipa come osservatore ed è nominato dal Sovrano.

Il nuovo Principe di Galles William ha rappresentato la nonna nel 2021 e ha pronunciato i discorsi di apertura e chiusura dell'Assemblea Generale, riferendo poi i lavori a Sua Maestà.

La Regina, accompagnata dal Duca di Edimburgo, ha partecipato e parlato all'Assemblea Generale in diverse occasioni, l'ultima delle quali nel 2002.

Re Carlo è intervenuto all'Assemblea Generale nel 2000. 

 

Nella foto, il principe Carlo all'Assemblea Generale della Chiesa di Sociza nel 2000

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