Al confine polacco-ucraino, i Presidenti delle chiese europee cattoliche e protestanti chiedono pace
11 aprile 2022
In occasione della settimana che precede la Pasqua, gli esponenti religiosi protestante e cattolico delle chiese europee lanciano un messaggio congiunto
Il pastore Christian Krieger e il cardinale Jean-Claude Hollerich, rispettivamente presidenti della Conferenza delle chiese europee (Kek) e della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece), hanno diffuso uno speciale messaggio pasquale congiunto dal confine tra Polonia e Ucraina. Qui, i due religiosi hanno fatto visita ad alcune strutture che accolgono e sostengono i rifugiati in fuga dall’Ucraina a causa dell’invasione russa iniziata il 24 febbraio 2022.
Al centro del messaggio degli esponenti religiosi delle chiese europee protestanti e cattoliche ci sono la preghiera e l’azione per la pace in Ucraina e oltre: «Continuiamo a pregare e ad operare per la giustizia, la riconciliazione e la pace tra le persone, le culture e le nazioni».
I due presidenti, si legge in un comunicato congiunto diramato lo scorso venerdì, sono rimasti turbati «dalla tragedia umana riflessa negli occhi dei profughi» incontrati durante la loro visita. Hanno anche espresso sincera gratitudine a tutti gli operatori, volontari, autorità nazionali e religiose per la concreta solidarietà messa in atto per accogliere e sostenere le persone che hanno perso tutto a causa della guerra.
«Più di 2 milioni di persone, per lo più donne e bambini, hanno attraversato il confine polacco-ucraino dall’inizio della guerra» si legge nel comunicato. È da qui, dal valico di frontiera Dorohusk-Yahodyn tra Polonia e Ucraina, che, in vista delle festività pasquali, il pastore Krieger e il cardinale Hollerich hanno invocato la preghiera e l’azione per la pace in Ucraina e oltre.
«Il mistero pasquale di Cristo ci porta nel cuore dell’ingiustizia, della violenza e della sofferenza – scrivono ancora i religiosi – La storia della passione e della morte di Cristo riecheggia nella sofferenza umana e nelle tragedie vissute in molte parti del nostro mondo, non da ultimo dagli ucraini nel loro paese e ovunque li abbiano portati le strade dell’esilio. In Cristo, Dio si unisce alla nostra umanità, assumendo su di sé i nostri limiti e il nostro odio, trasformando i nostri vicoli, la nostra indignazione, i nostri sentimenti di fatalità e disperazione in speranza attraverso la fiducia in Lui. Questa trasformazione avviene nell’essere umano e nel mondo che Dio ama».
Per questa Pasqua, chiedono i presidenti Kek e Comece, «invitiamo tutti a continuare a credere nell’orizzonte che la grazia di Dio, manifestata in Cristo, si apre davanti ai nostri occhi».
Durante la loro visita in Polonia, durata due giorni, i presidenti hanno inoltre visitato le chiese locali di varie confessioni, per conoscere i loro progetti umanitari e di accoglienza per i rifugiati nel Paese. I presidenti della Kek e della Comece sono stati ospitati dal Consiglio ecumenico polacco e dal vescovo cattolico di Łódź, monsignor Grzegorz Ryś.