Appello congiunto contro la guerra delle chiese europee protestanti e cattoliche
23 marzo 2022
La Conferenza di chiese europee (Kek) e il Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee) chiedono pace e riconciliazione
«Noi, membri del Comitato congiunto del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e della Conferenza di chiese europee (Kek), riuniti a Bratislava per il nostro incontro annuale, facciamo appello ai capi delle Nazioni e alla comunità internazionale affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per porre fine all'attuale guerra che sta distruggendo vite e causando indicibili sofferenze».
Così si apre il testo reso noto ieri dai vertici cattolici, protestanti e ortodossi europei per chiedere ai leader delle nazioni e alla comunità internazionale di fare tutto ciò che è in loro potere per porre fine all'attuale guerra in Ucraina che sta distruggendo vite e causando sofferenze indicibili.
«Il cuore della fede cristiana – prosegue la lettera - sono la pace e la riconciliazione, esemplificate nella vita di Gesù Cristo: " Mai Gesù Cristo ha invitato a fomentare la violenza o l’intolleranza. Egli stesso condannava apertamente l’uso della forza per imporsi agli altri" (Fratelli Tutti, 238). La sua umiltà e la sua compassione per coloro che soffrono erano al centro del suo ministero: " Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore" (Matteo 9,36)». Per cui «La religione non può essere usata come mezzo per giustificare questa guerra. Tutte le religioni, e noi come cristiani, siamo uniti nel condannare l'aggressione russa, i crimini che vengono commessi contro il popolo dell'Ucraina e la blasfemia che rappresenta l'uso improprio della religione in questo contesto.
Assistendo alla grande sofferenza di coloro che vivono in Ucraina e fuggono da essa, esortiamo le autorità religiose e politiche a impegnarsi in un vero dialogo e a promuovere una pace duratura».
Il Comitato misto ha ringraziato il lavoro delle chiese e delle ONG, insieme alle autorità dei paesi vicini all'Ucraina e oltre, nell'accogliere coloro che fuggono dalla guerra. «Riconosciamo anche le voci del popolo russo che sta coraggiosamente protestando contro l'invasione, e siamo solidali con loro nella loro lotta».
L’appello si conclude con un invito: «Continuiamo a pregare per il dono della pace, e chiediamo a tutti i cristiani di unirsi a noi in questa preghiera, mentre rafforzano i loro sforzi per affermare il valore della vita e promuovere attivamente la riconciliazione».
Tra i partecipanti in rappresentanza della Kek erano presenti i membri del consiglio, il pastore Christian Krieger, Presidente, la pastora Guli Francis-Dehqani, Vice-Presidente, la pastora Valérie Duval-Poujol, Lea Schlenker, l’ Archimandrita Ignatios Sotiriadis, il Vescovo Hovakim Manukyan, il Metropolita Joseph dell'Europa occidentale e meridionale della Chiesa ortodossa rumena, insieme a Jørgen Skov Sørensen, Segretario Generale della Kek e a Katerina Pekridou, Segretaria esecutiva Kek per il dialogo teologico.
In rappresentanza del Ccee hanno partecipato Mons. Gintaras Grušas, Presidente, il Cardinale Jean-Claude Hollerich, Vicepresidente, Mons. Ladislav Nemet, Vicepresidente, Mons. Bertram Meier, Vescovo di Augsburg, Germania, Mons. Aurel Percă, Arcivescovo di Bucarest, Romania, Grzegorz Ryś, Arcivescovo di Łódź, Polonia, Manuel Barrios Prieto, Segretario Generale della Comece, Martin Michalíček, Segretario Generale e Antonio Ammirati, Vice Segretario Generale e portavoce della Ccee.