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Tonga, arrivati i primi aiuti

La solidarietà delle chiese evangeliche e in particolare delle comunità metodiste

Internet down, problemi nell’accesso alle risorse idriche, difficoltà di evacuazione delle persone, feriti. E’ questo quanto sta accadendo a Tonga, secondo quanto scritto nel primo comunicato diramato dal governo dell’arcipelago e pubblicato dal sito della Conferenza California – Nevada della chiesa metodista.

La vescova Minerva G. Carcaño, leader di questa comunità Usa, ha espresso solidarietà per la popolazione, dicendo che le chiese metodiste sono pronte a supportare la gente di Tonga, soprattutto ora che si potranno capire i reali danni provocati dall’eruzione. Anche il Consiglio ecumenico delle chiese, nei giorni scorsi, aveva ribadito la volontà di stare accanto alle persone che stanno subendo le conseguenze dello straordinario evento sottomarino.

Dopo 5 giorni di isolamento a seguito dell’eruzione del vulcano sottomarino e del successivo tsunami nel Pacifico meridionale, intanto, oggi i primi aerei militari australiani e neozelandesi sono atterrati a Tonga, la cui pista aeroportuale è stata ripulita nelle scorse ore dalla cenere che la ricopriva.

L’eruzione del vulcano Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai, nel Pacifico meridionale, è stata talmente forte da essere considerata la più grande eruzione registrata in qualsiasi parte del pianeta in 30 anni. Secondo la Nasa, l’eruzione è stata 500 volte più potente dell’atomica su Hiroshima.

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