
La Chiesa Valdese del Río de la Plata si esprime sugli incendi boschivi che imperversano in Uruguay
14 gennaio 2022
«È il momento di prendere coscienza affinché ci sia un futuro per le generazioni a venire».
Gli incendi boschivi hanno colpito duramente l'Uruguay nelle ultime settimane. I fuochi hanno colpito le foreste delle località costiere nella parte meridionale del Paese, e sono stati particolarmente gravi anche sulla costa occidentale, dove hanno consumato più di 20.000 ettari nei dipartimenti di Río Negro e Paysandú.
La Chiesa Evangelica Valdese del Río de la Plata, il ramo sudamericano della Chiesa valdese, ha pubblicato una lettera aperta in cui afferma: «Come Chiesa Valdese, storicamente legata alla terra, con più di un secolo di presenza di colonie agricole in varie parti del paese, sosteniamo una buona convivenza e la ricerca del necessario equilibrio tra economia e vita, sviluppo e sostenibilità, imprese e comunità».
L'Istituto uruguaiano di meteorologia (Inumet) ha riferito che il paese è a «rischio molto alto» di incendi boschivi.
La lettera completa dell’Iglesia valdense recita:
«Abbiamo assistito come mai prima d'ora a un immenso disastro dalle conseguenze che non possiamo ancora valutare completamente. Di fronte a questo esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le famiglie colpite, nella consapevolezza che il grido di consolazione necessario deve essere accompagnato da un impegno a trasformare le cose in modo che l'evitabile sia effettivamente prevenuto e il prevenibile evitato. Abbracciamo anche gli sforzi delle comunità coinvolte nell'impegno volontario per combattere gli incendi, così come la solidarietà dimostrata dal popolo nel supporto logistico con acqua e cibo per le squadre impegnate.
Abbiamo sostenuto con forza l'instaurazione di un dialogo tra le organizzazioni sociali, le vittime degli incendi, le imprese forestali e i vari enti governativi.
L'ampiezza dell'incendio nei dipartimenti di Paysandú e Río Negro, senza precedenti nel Paese, rende urgente riflettere collettivamente e prendere decisioni che portino sicurezza a tutte le popolazioni colpite e prevenire questo tipo di situazione con misure efficaci.
Come Iglesia valdense, presente in entrambi i dipartimenti, con comunità rurali nell'occhio del ciclone, siamo estremamente preoccupati per quanto sta accadendo. Per questo è fondamentale che questo tavolo di dialogo si concretizzi e che si comincino a fare passi decisivi di razionalizzazione, cura e ricerca di accordi e consenso sociale.
Come Iglesia valdense, storicamente legata alla terra, con più di cento anni di colonie agricole in varie parti del paese, sosteniamo una buona convivenza e la ricerca del necessario equilibrio tra economia e vita, sviluppo e sostenibilità, aziende e comunità.
L'integrità del creato, la sua biodiversità, il suo delicato equilibrio è seriamente danneggiato, ed è ora di prendere coscienza affinché ci sia un futuro per le generazioni a venire. Perché è nostra responsabilità assicurare la permanenza di ciò che Dio ci ha dato, la terra, l'intera creazione, da coltivare e curare». (Gen.2.15).
La Mesa valdense, l’organo esecutivo dell’Iglesia valdense, è composta da: Nelda Eichhorn, Brian Tron, Orlando Allío, dalla moderadora Carola Tron e da Marcelo Nicolau.