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Camerun. Il deserto trasformato in un “Grande muro verde”

Grazie ad un progetto della Federazione luterana mondiale oltre 360.000 alberi sono stati piantati a Minawao, dove si concentrano circa 70.000 rifugiati nigeriani

In tre anni, i rifugiati hanno trasformato il paesaggio desertico a Minawao (Camerun), in una lussureggiante oasi verde con il sostegno del Dipartimento per il Servizio Mondiale (Dws) della Federazione luterana mondiale (Flm) e dell’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr).

Sono oltre 70.000 i rifugiati che, per sfuggire alle incursioni violente del gruppo terroristico nigeriano di Boko Haram, si sono stabiliti a Minawao. Il Camerun ospita inoltre rifugiati provenienti dalla Repubblica Centrafricana (RCA) e un gran numero di sfollati interni (IDP).

Con oltre 360.000 alberi piantati, la comunità ha già costruito gran parte del “grande muro verde” lungo circa 8.000 chilometri. Oltre alla riforestazione e alla sensibilizzazione sull’emergenza climatica, la Flm collabora con l’Unhcr per affrontare molte delle sfide in corso.

«Abbiamo messo a punto con l’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite una strategia per promuovere fonti energetiche alternative, come le bricchette ecologiche», ha detto Abdul Aziz, coordinatore del progetto della Flm. «Oltre agli aspetti energetici e ambientali, il carbone ecologico – venduto ai rifugiati e alle comunità locali – fornisce alle donne una fonte di reddito. Ciò rafforza il loro potere economico e, mentre lavorano insieme, crea coesione», ha affermato Clovis Mwambutsa, coordinatore del programma regionale della Federazione luterana mondiale.

La Flm è presente in Camerun dal 2014 per rispondere ai bisogni interni causati da crisi e conflitti nei paesi vicini. Nel 2020, il programma nazionale ha fornito a 243.634 persone l’accesso ad acqua, servizi igienico-sanitari, istruzione e formazione professionale, nonché opportunità di sostentamento. Allo stesso tempo, la coesione sociale e le attività di prevenzione dei conflitti garantiscono la sostenibilità di questi risultati.

 

Photo: LWF/Albin Hillert

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