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»Stop alla guerra fratricida e agli attacchi alle chiese in Camerun»

Forum religioso condanna gli attacchi ai leader religiosi e chiede un cessate il fuoco immediato in Camerun

I membri del Forum ecumenico per la pace e la giustizia in Camerun, che rappresentano chiese, organizzazioni ecclesiali e reti impegnate ad accompagnare le chiese e il popolo del Camerun, hanno espresso in una dichiarazione quanto siano sconvolti dalle continue violenze e dagli attacchi settari mirati contro persone e comunità, compresi leader religiosi e luoghi di culto in Camerun.

La dichiarazione nomina il recente attacco alla chiesa presbiteriana di Ntanfoang-Bali il 22 agosto come una delle ultime atrocità in una lunga e dolorosa storia di violenza estremista nella regione, nonostante i ripetuti appelli per un cessate il fuoco sia al governo del Camerun che alle Forze del non-Stato dell'Ambazonia, regione occidentale autoproclamatisi indipendente.

«Ci uniamo alla Chiesa Presbiteriana in Camerun e a tutte le Chiese del Paese nel dolore alla notizia della morte di Grace Titalabo, uccisa nell'attacco domenicale alla Chiesa Presbiteriana di Ntanfoang-Bali, e ai tanti altri che hanno perso la vita a causa del conflitto in corso», si legge nella nota. «Preghiamo anche per la pronta guarigione del pastore della chiesa, segretario del presbiterio di Bali, il reverendo Simon Montoh, che ha riportato ferite e sta ricevendo cure mediche».

La dichiarazione rileva inoltre che la violenza e l'insicurezza in corso hanno creato grandi difficoltà per l'intera popolazione civile, in particolare donne, bambini, persone con problemi fisici e vulnerabili, aggravando gli impatti della pandemia di COVID-19.

«In effetti, l'intensità di tali attacchi è aumentata notevolmente nelle ultime settimane», si legge nella dichiarazione, che invita tutte le parti in conflitto ad abbracciare un cessate il fuoco incondizionato.

«Chiediamo al governo del Camerun di condurre un'indagine imparziale e trasparente sull'attacco alla chiesa presbiteriana di Ntanfoang-Bali e di garantire che vengano individuati i responsabili», si legge nella nota. «Ci uniamo alle chiese e a tutte le persone amanti della pace all'interno e all'esterno del Camerun nel condannare con la massima fermezza tutte queste uccisioni insensate e attacchi a persone, comunità e luoghi di culto da entrambe le parti coinvolte nel conflitto».

 

Foto di Albin Hillert

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