Enrico VIII e la Chiesa Anglicana
24 giugno 2021
Il 24 giugno 1509 Enrico VIII viene incoronato Re d’Inghilterra e signore d’Irlanda, nel 1534 fonda la chiesa anglicana
Il 24 giugno del 1509 Enrico VIII veniva incoronato Re d’Inghilterra e signore d’Irlanda. Secondo monarca della dinastia Tudor, succeduto al padre Enrico VII d’Inghilterra.
A lui si deve la fondazione della chiesa anglicana nata in seguito allo scisma religioso e alla separazione dalla chiesa cattolica di Roma.
Sposato sei volte e artefice della morte di alcune delle sue mogli, Enrico VIII fu il detentore di un potere assoluto e incontrastato e segnò fortemente le vicende del suo paese.
Morì nel 1547. Era invece il 1534, quando Enrico VIII decise di uscire dalla Chiesa di Roma per dar vita alla Chiesa Anglicana, di cui si fece proclamare il capo.
Oggi la famiglia episcopale anglicana comprende decine di milioni di cristiani membri di 46 diverse chiese. Queste costituiscono 41 chiese membro (chiamate anche province) e altre cinque chiese nazionali o locali note come extra provinciali, sparse nel mondo. La lista completa è disponibile sul sito della Comunione anglicana.
Il 31 ottobre 2017 presso l’Abbazia di Westminster, a Londra, in occasione del culto dedicato ai 500 anni della Riforma protestante, la Comunione anglicana ha formalmente accolto la Dichiarazione congiunta luterano-cattolica sulla Giustificazione per fede (Jddj).
Il documento, sottoscritto nel 1999 ad Augusta (Germania) dai rappresentanti della Federazione luterana mondiale e del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani vede così aggiungersi all’accordo un’altra confessione cristiana dopo il Consiglio metodista mondiale (2006) e la Comunione mondiale delle chiese riformate (luglio 2017).
La Conferenza di Lambeth (il più importante appuntamento decennale dei vescovi della Comunione anglicana) che avrebbe dovuto tenersi a Canterbury, nel Kent, fra luglio e agosto di quest’anno (e già rimandata lo scorso anno a causa della pandemia di coronavirus) è stata ulteriormente posticipata al 2022.
In un messaggio video l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha spiegato le ragioni della decisione, fra cui la tutela e la sicurezza degli oltre mille vescovi e vescove con i/le loro coniugi che avrebbero dovuto raggiungere il Kent da tutto il mondo, le incertezze sulla diffusione e ripresa del virus, l’assenza (allora) di un vaccino, l’eterogeneità nelle misure di quarantena e lockdown nei diversi paesi e le relative difficoltà di logistica e viaggio.
Un libro edito dalla Caludiana editrice, La riforma anglicana di Gino Patriarchi esamina, in una prospettiva di dialogo ecumenico e interreligioso, gli elementi chiave di quella forma di cristianesimo sviluppatasi nell’Inghilterra del XVI secolo e poi diffusasi nei domini dell’impero: storia, dottrina, organizzazione, liturgia, rapporto con le altre denominazioni cristiane e contributo al dialogo tra religioni.