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Le chiese riformate condannano le violenze della polizia in Colombia
06 maggio 2021
Violenta repressione in corso contro i manifestanti che chiedono riforme e criticano la gestione della pandemia: l'esercito ha fatto almeno venti morti e ottocento feriti
In Colombia da circa una settimana sono in corso scontri fra manifestanti e polizia, a seguito delle proteste scaturite di fronte alla annunciata riforma fiscale voluta dal governo del presidente Ivan Duque. Riforma che secondo i manifestanti avrebbe colpito soprattutto le classi medie e povere. Critiche pesantissime vengono rivolte ai metodi utilizzati dalle forze dell’ordine, il cui operato appare totalmente fuori controllo. Sono infatti almeno venti le vittime fra i manifestanti, e oltre ottocento i feriti. Il 2 maggio il governo ha annunciato il ritiro della riforma e il giorno seguente si è dimesso il ministro dell’economia Alberto Carrasquilla, ma le manifestazioni sono proseguite e sono cresciute in tutto il Paese, allargandosi alla denuncia della cattiva gestione dell’emergenza pandemica.
Dalla Comunione Mondiale delle Chiese Riformate (Wcrc) e dall'Alleanza delle Chiese Presbiteriane e Riformate dell'America Latina (Aipral), arriva «Un grido dolore e un ripudio delle violente repressioni contro le proteste popolari in varie città della Colombia. Particolarmente violenta è stata la repressione della polizia lunedì sera nella città di Cali» dicono i due organi in un comunicato congiunto.
«Chiediamo al governo colombiano di rispettare il diritto internazionale e i diritti umani dei manifestanti. Vi esortiamo a promuovere veri tavoli di dialogo permanente per risolvere situazioni che sono considerate urgenti.
Chiediamo alle nostre chiese membro e alle organizzazioni sorelle di trasmettere allo Stato colombiano la nostra condanna della repressione violenta e un appello per un dialogo autentico a favore del popolo colombiano. Allo stesso modo, chiediamo di contattare i governi dei rispettivi Paesi in modo che possano comprendere questa situazione critica.
Vi invitiamo a pregare per questa situazione e soprattutto per le famiglie delle vittime e a condividere la misericordia che ci viene da Dio.
Affermiamo che il cammino duraturo e autentico è sempre quello che si afferma nella giustizia e nella pace».