Stati Uniti. Dichiarazione sulle morti senza senso dovute alla mancanza di leggi sulle armi
29 marzo 2021
Ennesima presa di posizione del Consiglio nazionale delle chiese cristiane statunitensi dopo una settimana che ha visto ben 7 sparatorie di massa nel Paese
Il Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti (NccUsa) lamenta l'ennesima micidiale sparatoria di massa negli Stati Uniti nell' arco dell'ultima settimana. Questa volta in un supermercato a Boulder, in Colorado, dove la gente faceva la spesa. «Piangiamo di angoscia perché non possiamo nemmeno acquistare cibo senza temere per la nostra vita in questo Paese.
I nostri cuori sono addolorati per le dieci vittime e inviamo le nostre condoglianze alle loro famiglie e ai loro amici che ora lottano con un'ondata di dolore per la perdita dei loro cari. Possa la pesantezza del loro dolore essere sollevata e possano trovare pace».
Se le sparatorie di massa sono definite come «incidenti con armi da fuoco quando quattro o più persone che muoiono o sono state ferite», nell'ultima settimana, da quando otto persone sono state uccise nelle sparatorie nell'area di Atlanta, ci sono state altre cinque sparatorie di massa negli Stati Uniti: quelle di Stockton, in California, Gresha in Oregon, Houston e Dallas in Texas e Philadelphia, per un totale di sette sparatorie di massa in sette giorni.
«La violenza incontrollata delle armi in questa nazione deve finire. Nel 1967, l'NccUsa adottò una dichiarazione che chiedeva il controllo sulla vendita e diffusione delle armi da fuoco e già all'epoca proclamava che ciò rappresentava "una misura attesa da tempo che avrebbe potuto prevenire molte tragiche perdite di vite umane".
Oltre 50 anni dopo, queste modifiche basilari di buon senso alle nostre leggi sulle armi non sono ancora state emanate e sono ben oltre la scadenza».
«Oggi, - si legge ancora nel testo - ribadiamo ancora una volta, come abbiamo fatto nella nostra dichiarazione del 1967, che il "diritto alla vita" dato da Dio è fondamentale e sacro e riteniamo che non è possibile proteggere la vita e mantenere l'ordine pubblico quando gli individui hanno accesso non regolamentato alle armi da fuoco».
Nel 1967, l’Ncc aveva chiesto requisiti di autorizzazione che includano «la corretta identificazione del richiedente (con il metodo dell'impronta digitale se possibile) e un periodo di attesa prima dell'emissione in modo che possa essere effettuato un controllo adeguato del potenziale acquirente per verificare questioni come l'età, assenza di malattia mentale e mancanza di precedenti penali»Nel 2010, Il Consiglio nazionale delle chiese cristiane ha invitato i legislatori locali, statali e federali «ad attuare riforme che limitino l'accesso alle armi e alle pistole d'assalto, inclusa la chiusura della cosiddetta “scappatoia federale sulle armi da fuoco”, che consente l'acquisto di armi da fuoco da venditori privati, senza sottoporsi a un controllo dei precedenti o fornire la documentazione dell'acquisto.
«La misura è colma, ha dichiarato Jim Winkler, presidente e segretario generale dl NccUsa:, «Per oltre 50 anni abbiamo affermato la necessità di leggi più severe sulle armi in questo paese per proteggere le vite. Il momento di agire è ora. Non possiamo più trovare scuse, perché ogni giorno che passa, più vite vengono perse».
«Sono fermamente d'accordo con la stragrande maggioranza degli americani che chiedono la fine della violenza armata e l'approvazione di una legislazione che preveda un maggiore controllo, periodi di attesa più lunghi per i controlli dei precedenti e l'eliminazione della possibilità di acquiso “rapido” delle armi a fuoco», ha affermato il pastore John Dorhauer, presidente della Chiesa Unita di Cristo e presidente del consiglio direttivo dell'Ncc. «Mentre prego per le famiglie i cui cari sono stati uccisi, quelle preghiere significano poco se non sono supportate da azioni e leggi che mitigano l'escalation di questi atti domestici di terrore e questi omicidi di massa».