Supremazia bianca, la condanna del Consiglio nazionale delle chiese cristiane
06 ottobre 2020
«Preghiamo che la nostra nazione continui ad essere in tutto il mondo l'esempio di democrazia che ha sempre cercato di essere»
Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo fratello. 1 Giovanni 4, 20-21
Durante il primo dibattito televisivo fra Donald Trump e il candidato democratico Joe Biden il conduttore di Fox News Sunday Chris Wallace - ricorda l'agenzia stampa Nev - ha chiesto al presidente Usa se fosse disposto a condannare i suprematisti bianchi. «Certo, sono disposto a farlo. Sono disposto a fare qualsiasi cosa. Voglio vedere la pace» ma poi ha aggiunto, rivolgendosi al gruppo di estrema destra, dei Proud Boys di «stare indietro ma state pronti. Qualcuno deve fare qualcosa contro antifa e la sinistra». Commentatori di tutto il mondo hanno letto queste parole come una mancata condanna del suprematismo e piuttosto come una “chiamata alle armi” alle frange più estreme della destra.
Su questo tema prende posizione con la dichiarazione qui di seguito anche il Consiglio nazionale delle chiese cristiane negli Stati Uniti.
«Il Consiglio nazionale delle Chiese cristiane negli Stati Uniti (NccUsa) è fermamente, risolutamente e inequivocabilmente contrario alla supremazia bianca. La nostra fede ci insegna che ogni persona è creata a immagine e somiglianza di Dio. Crediamo, come Gesù ci ha insegnato, di amare il nostro prossimo come noi stessi e di trattare gli altri come vorremmo essere trattati. Abbracciare la supremazia bianca è immorale, ingiusto e anticristiano. Teologicamente, spiritualmente e praticamente, la supremazia bianca è un affronto alla fede che proclamiamo. Siamo in opposizione ad essa e a tutti i modi in cui si manifesta nella nostra società.
Il fatto che qualsiasi leader nazionale, tanto meno il Presidente degli Stati Uniti, si rifiuti continuamente di denunciare pubblicamente questo male che ha perseguitato e permeato la società americana sin dai suoi inizi, è allarmante nel migliore dei casi. Siamo arrivati ad accettare alcuni valori condivisi nella nostra società, e promuovere la supremazia dei bianchi o essere apertamente razzisti non fa parte di quei valori. Eppure, durante il dibattito presidenziale di martedì sera, il mondo ha visto il presidente dare quello che può essere descritto solo come ordini di marcia alle fazioni della supremazia bianca nella nostra nazione quando ha parlato direttamente con i Proud Boys, un gruppo di odio riconosciuto, e li ha incoraggiati a "stare indietro e stare a guardare". Ciò è stato inaccettabile e chiediamo al Presidente di ritirare le sue dichiarazioni e di rinnegare una volta per tutte senza equivoci la supremazia bianca.
Deploriamo inoltre la richiesta del Presidente ai suoi sostenitori di impegnarsi in tattiche di intimidazione degli elettori recandosi nei seggi elettorali per "monitorare" gli elettori il giorno delle elezioni. Questa è una tattica che è stata usata durante il Movimento per i diritti civili per impedire ai neri di votare, con risultati tragici. Sicuramente, questa non è una parte della nostra storia che vogliamo ripetere. Una democrazia funziona solo quando le persone e i leader rispettano i suoi principi. Siamo profondamente preoccupati per la retorica e i mezzi utilizzati in queste elezioni e chiediamo a tutti i candidati di esercitare il decoro, il rispetto reciproco e la decenza comune nei confronti degli altri candidati e di coloro con cui potrebbero non essere d'accordo. Esortiamo le nostre denominazioni e chiese membri a trovare modi creativi e significativi per riunire le persone. Cerchiamo di essere l'uno per l'altro fari di luce nel mezzo delle crescenti tensioni nelle comunità di tutto il paese.
Preghiamo che la nostra nazione continui ad essere in tutto il mondo l'esempio di democrazia che ha sempre cercato di essere. Per difendere questa bandiera, dobbiamo continuare a ripudiare la supremazia bianca, indipendentemente da chi sembri esserne un sostenitore».