Inghilterra. Un nuovo Network battista per l’ambiente
02 settembre 2020
Il 6 settembre verrà lanciato il Baptist Union Environment Network che metterà in rete le persone con la passione per l’ambiente e il cambiamento climatico
BUEN» – acronimo di Baptist Union Environment Network (Rete per l’Ambiente dell’Unione battista) – parola che in spagnolo significa “buono”, vuole ispirare le chiese e le associazioni regionali a crescere nella valorizzazione del creato e ad unirsi nella missione ambientale, prendendosi cura del creato e delle persone.
BUEN si avvarrà del lavoro e delle competenze di una serie di partner impegnati sui temi ambientali che possano accompagnare le chiese nel testimoniare nel culto, nella vita e nell’azione che «la creazione è buona» (Genesi 1, 25).
Tra i partner ci sono: Dave Gregory, ex presidente dell’Unione battista inglese e attuale pastore della Croxley Green Baptist Church; e Hannah Gray, che lavora presso l’Università della Anglia orientale, e che gestisce progetti di ricerca ambientale nei paesi in via di sviluppo, oltre ad essere membro della Light of Life Baptist Church sulla costa orientale della contea di Norfolk.
In un articolo che sarà pubblicato sul numero autunnale della rivista Baptists Together, scrivono: «BUEN ispirerà i battisti a livello locale, regionale e nazionale ad ascoltare il grido della creazione e ad unirsi all’azione redentrice di Dio per essa, come parte integrante del nostro discepolato missionario. La rete mira a diffondere la voce profetica dei bambini, dei giovani e della generazione dei Millennials che sono molto preoccupati dei danni causati al mondo che erediteranno dalle generazioni precedenti. BUEN aiuterà la famiglia più ampia battista a condividere il dolore provato da persone e chiese del mondo in via di sviluppo a causa dell’ingiustizia subita da coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico ma che ne sentono prima gli impatti negativi».
Inoltre – si legge ancora nell’articolo –il Network sosterrà gli appelli globali a ridurre le emissioni di combustibili fossili e a investire su economie a basse emissioni di carbonio, e incoraggerà le chiese, le associazioni e gli organismi nazionali a compiere passi concreti verso le emissioni zero di carbonio entro il 2035.