Cronaca di dimissioni annunciate
04 giugno 2020
Fanno molto parlare le dimissioni del presidente della Chiesa protestante svizzera Gottfried Locher
Molti responsabili ecclesiastici se le aspettavano: le dimissioni del presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (Cers), Gottfried Locher. Alcuni ritengono che si tratti di una «logica conseguenza» della situazione venutasi a creare nelle ultime settimane, secondo altri sarebbe in corso una «condanna a priori». Il presidente del Consiglio sinodale della Chiesa riformata di San Gallo, Martin Schmidt, ritiene che si tratti di «un passo diventato ormai inevitabile». Michel Müller, presidente riformato zurighese, afferma addirittura che fosse «tempo ed ora» che Locher lasciasse il suo posto.
Nelle ultime settimane la pressione nei confronti di Gottfried Locher si era intensificata. Parecchi esponenti ecclesiastici riformati avevano chiesto informazioni e trasparenza sui motivi che avevano spinto la teologa Sabine Brändlin a dare le dimissioni dal Consiglio della Cers. Quattro presidenti cantonali, tra i quali anche lo zurighese Michel Müller, avevano inoltrato una lettera al Consiglio della Cers nella quale chiedevano chiarimenti. Una dozzina di pastore e pastori avevano pubblicato una lettera aperta nella quale esigevano risposte chiare.
Gli estensori della lettera affermavano che ci sarebbero «diversi e seri indizi» in base ai quali ritenere che i problemi all'interno del Consiglio fossero legati a non precisate forme di abuso. Le testate del gruppo Tamedia avevano riportato la notizia secondo cui contro Locher sarebbe stata inoltrata una denuncia. La pastora Sibylle Forrer, firmataria della lettera aperta, ha affermato: «Le dimissioni possono essere interpretate come una conferma che le accuse abbiano un certo fondamento».
Le accuse contro Locher non sono state rese pubbliche, né sono state ufficialmente confermate. Si tratta dunque di illazioni, e in simili casi vale il principio della presunzione di innocenza. Per questo motivo Michel Müller insiste con la richiesta, rivolta al Consiglio della Cers, di fare chiarezza sulla vicenda. Nel mirino non c'è solo il ruolo di Locher, bensì quello dell'intero Consiglio. «Proprio per questo - insiste Müller - abbiamo bisogno di risposte esaustive, anche dopo le dimissioni del presidente».
A favore di Gottfried Locher interviene il presidente della Chiesa evangelica riformata di Basilea-città, Lukas Kundert. La decisione di Locher di lasciare il suo incarico suscita in Kundert «un profondo dispiacere», in quanto il presidente dimissionario ha posto «pietre miliari» sul cammino ad esempio dell'unità delle chiese riformate in Svizzera e ha gettato «promettenti basi per un rinnovato dialogo ecumenico con la Chiesa cattolica romana in Svizzera e a livello europeo».
Interpellato sulle accuse rivolte a Locher, Kundert ha risposto: «L'opinione pubblica tende a emettere giudizi a priori».
Anche se le accuse dovessero rivelarsi infondate, sostiene invece Michel Müller, Locher non era più in grado di esercitare la sua funzione di presidente. La Cers e il suo presidente avrebbero sempre opposto il silenzio nei confronti di tutte le accuse, «e ciò non ha certamente contribuito a ripristinare la fiducia», conclude Müller.
Ora si tratta di raccogliere i cocci, afferma Martin Schmidt. «Dobbiamo ripartire da zero e ricostruire un clima di fiducia». E per fare questo, suggerisce il presidente della chiesa sangallese, occorre esaminare anche il lavoro del Consiglio della Cers e riflettere sul difficile ruolo della presidenza.
Anche Sibylle Forrer chiede un esame approfondito della situazione. «Occorre far luce sulla vicenda», dice la pastora, «senza dimenticare di verificare la posizione di chi era a conoscenza dei fatti, ma ha deciso di non intervenire». Inoltre auspica che siano prese misure tese a impedire abusi di ogni genere. «Dobbiamo riflettere attentamente su quali strutture possano impedire abusi di potere. Perché simili abusi si verificano ovunque. Anche nelle chiese».
Tratto da Voce Evangelica