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Terremoto Albania. Cordoglio delle chiese mondiali, europee e dei battisti italiani

Battisti italiani, chiese mondiali e europee esprimono vicinanza

Preghiere e condoglianze per il terremoto in Albania giungono da diversi organismi religiosi.

Il presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi), Giovanni Paolo Arcidiacono, ha inviato questa mattina un messaggio di vicinanza e affetto all’Unione Battista Albanese.

Nella lettera il presidente esprime «cordoglio e vicinanza per il grave sisma che ha colpito i nostri fratelli e sorelle albanesi».

«Vi preghiamo di comunicarci cosa possiamo fare per aiutarvi», continua Arcidiacono, che richiama alla vicinanza e alla fiducia «in questi momenti di ansia e incertezza, nella consapevolezza che Dio è sempre presente e conforto nelle afflizioni», citando il profeta Isaia (41:10): «Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia».

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) Olav Fykse Tveit, alla notizia del devastante terremoto che ha colpito l’Albania il 26 novembre, ha espresso le sue condoglianze alla Chiesa ortodossa autocefala dell’Albania in una lettera indirizzata a Anastasios, arcivescovo di Tirana, Durazzo e tutta l’Albania.

«Ti scrivo con grande tristezza dopo aver ricevuto la notizia del forte terremoto che ha colpito il paese e, mentre continuano le operazioni di salvataggio, continuano ad arrivare informazioni sulle persone decedute e sui molti feriti», si legge nella lettera.

«Le toccanti immagini di devastazione e distruzione ci rattristano moltissimo, così come i resoconti delle famiglie che hanno perso tutto in questa catastrofe».

Tveit ha chiesto di estendere le condoglianze al popolo albanese e a tutti coloro che hanno perso familiari e amici in questo disastro.

«Vi chiediamo gentilmente di condividere il nostro messaggio di sostegno e cordoglio con i cristiani e con tutte le persone di buona volontà in Albania, comprese le comunità religiose di altre fedi con le quali collaborate da vicino», conclude la lettera.

Lettera del Segretario Generale del Cec alla Chiesa ortodossa d’Albania, 26 novembre 2019

Anche la Conferenza delle chiese europee (Kek) ha diramato un messaggio di vicinanza alle persone colpite.

«Sulla scia del terribile terremoto che ha colpito l’Albania il 26 novembre, il presidente della Conferenza delle chiese europee (Kek), pastore Christian Krieger, ha espresso condoglianze e preghiere per coloro che hanno perso la vita, per le loro famiglie in lutto e per i feriti – si legge sul sito Kek –. È con profonda tristezza che abbiamo ricevuto notizie sul terremoto in Albania. Un pensiero particolare va alla nostra chiesa membro, la Chiesa autocefala ortodossa albanese. A nome della Kek, porgo le mie più sincere condoglianze e preghiere a tutte le persone e comunità che hanno perso i loro cari in questo tragico evento”.

Al terremoto di magnitudo 6,4 che ha colpito l’Albania sono seguite numerose scosse di assestamento. Mentre le forze di protezione civile e volontari stanno ancora cercando i superstiti e i dispersi sotto le macerie, il numero dei morti è salito a 39. Numerosi edifici sono crollati, in particolare a nord-ovest della capitale Tirana, a Durazzo, Thumane e Kurbin.

La Chiesa ortodossa autocefala dell’Albania si è immediatamente attivata, esprimendo la volontà di offrire rifugio agli sfollati nelle strutture del Monastero di Santa Maria e di proprietà della chiesa cittadina.

L’arcivescovo di Tirana, Durazzo e tutta l’Albania Anastasios si è recato personalmente a Durazzo dove ha espresso la sua disponibilità ad aiutare ulteriormente. «Ora è il momento della solidarietà con le persone colpite dal terremoto e tutti coloro che ne hanno l’opportunità sono chiamate a contribuire il prima possibile per superare le conseguenze» è l’appello dell’arcivescovo.

È stato istituito, fra l’altro, un quartier generale speciale con il coordinamento del metropolita di Apollonia e Fier Hirësi Nikolla e di Gjerasim Çakalli per la raccolta di beni di prima necessità, coperte, abbigliamento.

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