Emergenza per il campo profughi di Vučjak
19 novembre 2019
Una delegazione battista della Virginia (Usa), partner della Croatian Baptist Aid, ha visitato il campo che attualmente ospita oltre 900 rifugiati e migranti
Una delegazione della First Richmond Bapitst Church, partner della Croatian Baptist Aid (CBAid) – organizzazione umanitaria con sede a Zagabria istituita nel 2015 dall’Unione battista della Croazia –, ha visitato ad ottobre il campo profughi di Vučjak, vicino al confine con la Croazia dove attualmente vivono oltre 900 rifugiati e migranti.
Durante i sette giorni di permanenza sono stati distribuiti: kit igienici, vestiti (camicie e biancheria intima), coperte di emergenza, sacchi a pelo, e medicinali, ed è stato dato sostegno psicologico ai soggetti più vulnerabili.
Inoltre, con l’aiuto dei rifugiati, dei migranti, nonché dei volontari di altre organizzazioni umanitarie presenti al campo, la CBAid ha organizzato la raccolta della spazzatura, per ridurre la diffusione di malattie.
Il campo di Vučjak si trova a 10 chilometri dal confine con la Croazia ed è abitato da oltre 900 rifugiati e migranti sulla rotta balcanica, in particolare afgani, pachistani, siriani e iracheni, che vivono nelle tende messe a disposizione dalla Croce Rossa locale che dispone di risorse molto limitate.
Ci sono circa 80 tende, ciascuna delle quali abitate da oltre 12 persone. La sistemazione è inadeguata e precaria: l’accensione del fuoco vicino alle tende spesso minaccia l’incolumità dei profughi. Non ci sono infrastrutture adeguate; ogni pioggia trasforma tutto in fango. Inoltre, poiché il campo si trova su un’ex discarica, spesso ci sono fumi tossici che escono dalla terra.
Non c’è elettricità e manca acqua potabile. L’assenza di un sistema fognario organizzato è una grande minaccia per la salute, non solo dei rifugiati e dei migranti, ma anche dei volontari che vi prestano servizio. Il settore idrico, igienico-sanitario non è conforme agli standard internazionali, il che aumenta la possibilità di diffusione di malattie. Oltre il 60% delle persone è infetto dalla scabbia.
Nonostante la Croce Rossa fornisca due pasti al giorno, i rifugiati mostrano segni di malnutrizione. Ci sono stati due casi di tubercolosi, oltre all’HIV. La maggior parte dei rifugiati e dei migranti soffre di alti livelli di stress, seguiti da ipertensione e diabete. Esistono poi molti casi di fratture del braccio, dell’avambraccio e della parte inferiore della gamba, causate da scontri avvenuti tra i residenti al campo profughi.
L’inverno è alle porte e proprio ieri, una forte ondata di maltempo ha colpito la Bosnia, investendo anche il campo profughi di Vučjak: le piogge e il vento hanno parzialmente distrutto le tende, che sono state sommerse dal fango.
CBAid ha fatto appello alle istituzioni della Bosnia ed Erzegovina e alla comunità internazionale affinché si intervenga urgentemente per prevenire ulteriori perdite di vite umane.