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Incendi: oltre 300.000 euro per i boschi del Tre Denti-Freidour

Città Metropolitana di Torino ottiene i fondi da un bando ministeriale

Sono passati quasi due anni da quei giorni drammatici che videro i boschi piemontesi divorati dalle fiamme in una delle ondate di incendi più violente del nuovo millennio. Il fuoco ha lasciato segni traumatici sull’ecosistema e rappresenta ancora oggi un’eredità pesante da gestire. Gli incendi avevavano coinvolto, tra gli altri, anche le aree boscate che rientrano nel territorio del Parco naturale Monte Tre Denti-Freidour. La buona notizia arriva dal Ministero dell’Ambiente, che stanzierà 343.000 euro per il recupero e il miglioramento delle proprietà forestali pubbliche del comune di Cumiana. «La situazione di partenza è davvero seria», racconta la consigliera della Città Metropolitana con delega all’ambiente Barbara Azzarà. «Le fiamme avevano distrutto una superficie di bosco pari a quasi il 70% del totale, provocando danni anche nel sottobosco e causando problemi non soltanto alla flora boschiva, ma anche alla tenuta stessa del terreno con gravi rischi di dissesto idrogeologico».

I fondi ministeriali arrivano dopo la partecipazione a un bando che ha visto la Città Metropolitana di Torino in prima fila nella progettazione di recupero già a partire dai primi mesi successivi agli incendi attraverso la Direzione Sistemi naturali. Il progetto è valso l’ottavo posto nella graduatoria del bando e ha permesso di ottenere questo importante aiuto per il recupero dei boschi cumianesi. «Siamo molto soddisfatti – spiega Azzarà – anche perché la concorrenza era consistente. Questi finanziamenti saranno finalizzati a interventi di recupero e rinaturalizzazione dell’area, anche attraverso il recupero del materiale legnoso. Saranno effettuate azioni per la tutela delle risorse del suolo e verrà migliorato il sistema per lo scorrimento delle acque». Carlo Carello, coordinatore AIB di Cumiana, sottolinea un altro aspetto e invita le autorità preposte a intervenire anche su questo versante «Anche le piste forestali vanno implementate e migliorate», spiega Carello. «Il clima e lo stato dei boschi rende l’eventualità di incendi ancora molto alta ed è necessario poter arrivare il più vicino possibile per intervenire con efficacia».

Un finanziamento importante, frutto di una progettazione coerente con le finalità del programma ministeriale dal quale trae origine il bando, che prevede il miglioramento della resilienza delle aree protette, il recupero dei servizi ecosistemici, la conservazione della biodiversità e la protezione del suolo. L’attuazione di questi interventi permetterà di ridurre i rischi di incendio e di attenuare le conseguenze delle fiamme anche attraverso una gestione forestale sostenibile per la produzione di legname. Per analizzare la status quo è stato utilizzato Simulsoil, un software creato nell’ambito del progetto Life Sam 4 CP di cui la Città Metropolitana di Torino era capofila. La consigliera Barbara Azzarà non manca di complimentarsi con i tecnici e funzionari autori del progetto «Nonostante i tempi ristretti sono riusciti a presentare un  progetto chiaro e completo in linea con le indicazioni del bando che ci ha permesso di poter disporre di questo importante contributo».

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