«La teologia al servizio delle chiese locali»
10 giugno 2019
Due progetti della Chiesa protestante unita di Francia ripensano i ministeri pastorali e laici guardando al futuro
Di che cosa hanno bisogno le chiese oggi, quali ministeri sono necessari, come sarà la chiesa del futuro? A queste domande cerca di rispondere la Chiesa protestante unita di Francia (Epudf). Non avendo, nel suo ordinamento, la figura dei diaconi, e dovendo far fronte alla carenza di pastori (si parla di una media di 16 emeritazioni ogni anno, contro 11 “nuovi ingressi”), si è attivata per valorizzare le “nuove vocazioni”.
Ne abbiamo parlato in occasione dell’incontro dei media della Cepple (Parigi, 15-17 maggio, vedi l’articolo qui) con il pastore Daniel Cassou, responsabile della comunicazione dell’Epudf, che ci ha raccontato due progetti che tendono a una responsabilizzazione dei laici nella gestione della chiesa: da un lato con persone incaricate a tempo pieno, specie in zone con «deficit di presenza pastorale» (una sperimentazione in questo senso è partita nella “Région Ouest” (Bretagna, Normandia, Paesi della Loira, Centro-Valle della Loira e parte della Nuova Aquitania; cfr. l’articolo pubblicato da Regards protestants).
Dall’altro, incentivando anche economicamente le nuove vocazioni, anche di persone che hanno già una professione alle spalle e che quindi possono arricchire il loro ministero nella chiesa di altre competenze (pedagogiche, economiche, informatiche, gestionali…).