Corridoi per seminare speranza
03 giugno 2019
Facciamo il punto della situazione dei Corridoi umanitari in Belgio, un impegno interreligioso nell’accoglienza e nell’integrazione nato sul modello italiano
A che punto sono i corridoi umanitari in Belgio, attivati alla fine del 2017 (ne avevamo parlato qui e qui), che in un anno hanno portato in sicurezza nel paese 150 persone (vedi qui)? Che cosa stanno facendo a riguardo le chiese protestanti, che hanno accolto i rifugiati siriani in uno sforzo sinergico tra governo e diverse comunità religiose, non solo protestanti ma anche cattoliche, ebraiche e musulmane?
Ne parliamo con François Thollon-Choquet, studente alla Facoltà di Teologia protestante di Bruxelles e candidato pastore della Chiesa protestante unita del Belgio in servizio come diacono nella comunità di Bruxelles Musée, ideatore e redattore insieme a Marian Knetemann della rivista Relief(ne avevamo parlato qui) giunta al suo quinto numero, con un focus dedicato proprio al tema dell’accoglienza e dei Corridoi umanitari.