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«Habitat» delle Nazioni Unite dialoga con le religioni

L’incontro terminerà domani 31 maggio. I delegati intendono nuovi passi verso l’attuazione di una nuova agenda urbana in vista del 2030

Il ruolo delle comunità religiose per la creazione di città più sicure, sostenibili e inclusive è il tema messo in discussione, proprio in queste ore, dall’Assemblea «Habitat»delle Nazioni Unite (Un-Habitat è l’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di garantire un futuro urbano migliore) nella capitale del Kenya, a Nairobi. Ne parla Fredrick Nzwili, giornalista freelance di Nairobi sul sito del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec). «Le comunità religiose – ricorda Nzwili – sono profondamente radicate nella vita e nelle funzioni delle città di altri insediamenti urbani e sono protagoniste quando si tratta di affrontare le sfide legate alla  rapida urbanizzazione». Quello in corso 27 a Nairobi è il primo incontro mondiale dedicato al tema dell’abitare e vede la presenza di oltre 3.000 delegati, tra i quali molti rappresentanti dei governi e 60 sindaci della città. Tema dell’assemblea è «L’Innovazione per una vita migliore nelle città e nelle comunità»

L’assemblea prevede dialoghi interreligiosi, dibattiti sulla centralità della fede e sullo sviluppo umano, e sostenibile, nelle città e nelle città.

«Ogni città ha una chiesa, un tempio o una moschea», ha rilevato Iyad Abumoghli, il coordinatore delle strategie ambientali legate alla fede (Strategic Engagement with Faith Organizations) delle Nazioni Unite. 

«E solitamente quando si verifica un disastro, i primi a rispondere sono proprio le comunità di fede. Gruppi di persone che con efficienza e che operano su larga scala». Proprio per questi motivi lo scorso marzo i leader religiosi sono stati invitati all’Assemblea dell’ambiente dell’Onu.

«L religioni seguono le linee indicate dalla propria fede: le città appartengono a Dio e dunque sono di tutti», ha detto Mokhtari Ghambou, ambasciatore del Marocco in Kenya. 

Maimuna Mohd Sharif, direttore esecutivo di Un-Habitat, ha presentato un piano strategico per aiutare i paesi a ridurre le disuguaglianze e la povertà, rafforzare l’azione per il cambiamento climatico, migliorare l’ambiente urbano e rispondere alle crisi urbane.

L’incontro terminerà domani 31 maggio. I delegati intendono nuovi passi verso l’attuazione di una nuova agenda urbana in vista del 2030.

 

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