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A Terrence Malick il premio della Giuria ecumenica a Cannes

Al festival del cinema premiato dalla giuria interconfessionale  "A Hidden Life" del regista statunitense

La giuria ecumenica del Festival del cinema di Cannes, che annoverava fra i componenti anche la giornalista Lucia Cuocci, collaboratrice fra l'altro della trasmissione "Protestantesimo", ha scelto di premiare l'ultimo film del regista statunitense Terrence Malick, "A Hidden Life", con la seguente motivazione: «La coinvolgente storia di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che, con il supporto di sua moglie Fani, rifiuta di prestare giuramento a Hitler, presenta un profondo dilemma umano. Il film, che ha eccellenti qualità cinematografiche per regia, montaggio e sceneggiatura, esprime e esplora la difficoltà e le sfide per mantenersi integri e in armonia con la propria coscienza di fronte al male. E’ una storia universale che riguarda le scelte di ciascuno, scelte necessarie, a volte al di là della comprensione umana per seguire la propria coscienza di fronte al male».

Dal 1974, la giuria ecumenica è stata invitata dal Festival di Cannes a presentare un premio per un film della competizione ufficiale. SIGNIS e INTERFILM, associazioni culturali cinematografiche rispettivamente cattolica e protestante, nominano una giuria ecumenica composta da sei membri di diverse culture e paesi. Tali giurati, rinnovati ogni anno, sono competenti nel campo del cinema in quanto giornalisti, critici, teologi, ricercatori, insegnanti ... Sono membri di una delle chiese cristiane e sono aperti al dialogo interreligioso. Si incontrano in vari momenti durante il Festival, analizzano, commentano i film e deliberano in modo indipendente. La giuria ecumenica offre uno sguardo speciale ai film. Distingue opere con qualità sia artistiche che umane che sondano la profondità dell'anima e la complessità del mondo, evidenziando giustizia, dignità umana, rispetto per l'ambiente, pace, solidarietà, riconciliazione ... valori del Vangelo ampiamente condivisi in tutte le culture. Nelle sue scelte, la giuria ecumenica è aperta alle diversità culturali, sociali e religiose. Alla fine del Festival, durante una cerimonia ufficiale, la giuria assegna il suo premio.

 

 

 

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