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Stragi in Mali. Evangelici e cattolici in preghiera

Le chiese evangeliche e la cattolica domenica hanno inviato un messaggio congiunto di condoglianze alla Nazione

Le chiese evangeliche insieme ai vescovi cattolici del Mali in occasione dei culti domenicali hanno inviato un messaggio congiunto di condoglianze alla Nazione, al Presidente della Repubblica e al Ministro degli Affari religiosi per il massacro avvenuto il 23 marzo nel villaggio di Ogossagou-Peul nella regione di Mopti, nel centro del Paese africano, dove un gruppo di uomini armati di mitragliatori e machete (sembrerebbe di etnia Dogon per gli abiti indossati), alle prime ore del giorno hanno attaccato l’insediamento dei pastori di etnia Fulani facendo più di 100 morti (uomini, donne e bambini) e decine di feriti, per la maggior parte civili. Secondo fonti ufficiali e locali il raid sarebbe stato attuato da una trentina di uomini che avrebbero (dopo il massacro) raso al suolo il villaggio dandogli fuoco.

«Preghiere per i famigliari delle vittime, per i feriti e per chiedere la pace nel Mali – riporta all’Agenzia Fides don Alexandre Denou, il segretario generale della Conferenza episcopale del Mali – sono state al centro delle azioni cristiane di domenica scorsa».

Quello in Mali èun conflitto tra cacciatori e allevatori, ricorda ancoral’Organo d’informazione delle Pontificie Opere Missionarie, attivo sin dal 1927: «Lo scorso 23 marzo almeno 160 persone di etnia Peuls sono state massacrate nel villaggio di Ogossagou, nel centro del Paese. Il crimine è stato attribuito a cacciatori Dogon, una sorta di confraternita di cacciatori. La caccia, tuttavia, – dice ancora Denou a Fides – non è un mestiere che dà loro da vivere, nella maggioranza dei casi i Dogon sono agricoltori che si riuniscono in questa confraternita per cacciare e creare gruppi di autodifesa». I Peuls (Fulani), invece «Sono una popolazione di allevatori che spesso entra in conflitto con gli agricoltori per la spartizione di terre e delle fonti d’acqua». Il Mali, che ha dovuto far fronte al tentativo di secessione del nord dove imperversano gruppi jihadisti «vive da tempo in una situazione di profonda insicurezza». 

Domenica scorsa, ecumenicamente, le chiese evangeliche e la cattolica hanno pregato per ricordare la tragedia del Mali. Sia la strage avvenuta la mattina del 23 marzo, sia il recente massacro di Dioura dove nell’assalto al campo militare sono stati uccisi 23 soldati maliani. Un attacco perpetrato, a quanto pare, da un gruppo affiliato ad Al Qaeda

«Le Chiese evangeliche e la cattolica operano insieme per promuovere la pace affinché prevalga la concordia e non la divisione», conclude Fides.

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